È sufficiente accendere per qualche secondo la radio o la TV per rendersi conto quanto questo modo di dire sia diffuso tra le persone.
Si sentono spesso frasi del tipo: "Nel frigo c'è vino, piuttosto che acqua, piuttosto che Coca Cola", oppure "per fare questo piatto si possono usare vari tipi di pasta: gli spaghetti piuttosto che i maccheroni piuttosto che i fusilli"; o, ancora, "stasera possiamo andare al cinema piuttosto che a teatro" (intendendo "al cinema oppure al teatro").
Chi non ha mai sentito usare PIUTTOSTO CHE in questo modo ... scagli la prima pietra.
La pietra non la scaglierà nessuno, perché questa forma grammaticale di PIUTTOSTO CHE è tanto inflazionata quanto sbagliata.
E' davvero fastidioso ad un orecchio raffinato sentir usare un avverbio del genere in modo inadeguato; come se qualcuno ci costringesse a mangiare degli spaghetti da un bicchiere.
"Piuttosto che" è un avverbio che serve per specificare una cosa che si preferisce ad un'altra.
Questo avverbio è composto da più e tosto.
Letteralmente vuol dire "più spesso", ma con il passare del tempo ha assunto altri significati:
Più spesso - più facilmente: è il significato classico, più diffuso: prendo il tram piuttosto che la macchina (vuol dire che prendo il tram più facilmente della macchina)
O meglio: vediamoci in piazza o, piuttosto, all'angolo della strada (vediamoci in piazza o, meglio, all'angolo della strada.
Davvero, piuttosto: questa casa è piuttosto vecchia (questa casa è davvero vecchia/questa casa è alquanto vecchia).
Invece: dimmi piuttosto che cosa vuoi (dimmi invece che cosa vuoi)
USI ERRATI
"PIUTTOSTO CHE" usato al posto della congiunzione "E"
Nella mia libreria ci sono romanzi piuttosto che saggi, piuttosto che riviste
Forma corretta
Nella mia libreria ci sono romanzi, saggi e riviste
"PIUTTOSTO CHE" usato al posto della congiunzione "O"
Che dici, bevo vino piuttosto che l'acqua?
Forma corretta
Che dici, bevo vino oppure l'acqua?
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Salve, mi chiamo Pietro e vi contatto dalla Toscana; chiedo cosa si possa fare presso l'ordine dei giornalisti, per far fronte ad una ignoranza linguistica dei propri iscritti e rappresentanti. Che la laurea in giornalismo non rappresentasse più il "plus-ultra" della cultura italiana, lo avevamo capito già da trent'anni, ma che arrivassero ad un'ignoranza tale di somigliare sempre di più ad un stormo di pappagalli che ripetono quello sentito " PIUTTOSTO CHE " verificare ed appurare le notizie. Scusate lo sfogo, ma il fatto di avere a disposizione solo spazi come il vostro mi hanno indotto a comunicarvi il mio stato d'animo.
RispondiEliminaCordiali saluti.
Pietro Pasquale Bozzarelli.
Purtroppo una soluzione non ce l'abbiamo :)
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