lunedì 7 novembre 2011

Scuola creativa: il "binomio perfetto" di Gianni Rodari


IL BINOMIO FANTASTICO
Si è spesso portati a credere, per convinzione comune o a volte per convenienza, che l’immaginazione e la capacità di creare storie siano delle doti.
In realtà la creatività e l’arte di inventare è insita in ognuno di noi; quante volte, fermi al semaforo, ci siamo distratti immaginando delle situazioni?! Quante volte durante le lezioni ci siamo proiettati già a casa o in qualsiasi altro posto?! E quante volte abbiamo indossato gli abiti delle vetrine, che poi, nel nostro armadio non sono mai arrivati?!
Partendo da questo presupposto, e cercando di essere sintetici, l’immaginazione non è altro che “avere visioni”. Il poeta e scrittore Dylan Thomas (1914-1953) sostiene proprio questo concetto: l’immaginazione appartiene al desiderio, quindi viene dal conflitto, perché tra il desiderio ed il conflitto c’è la realtà.  Muove da un rifiuto delle cose così come stanno; e le riordina, le sistema in un altro modo, le priva di senso e le fa diventare altro. E’ una proprietà dello spirito e di ogni spirito, dal più semplice al più elevato.

Certo non è facile trasformare ciò che passa nella nostra mente in una storia, nei frammenti di  Novalis (1772-1801) si legge: “Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l’arte di inventare”, però anche se non esiste o per lo meno non è ancora riconosciuta una "Fantastica" noi possiamo  allenare la mente a creare storie.
Un esempio calzante di questo allenamento ce lo offre Gianni Rodari, con una tecnica molto particolare che nella sua Grammatica della fantasia (Einaudi,1974) ha chiamato “binomio fantastico”.
Il concetto chiave del “binomio fantastico” è che la fantasia, lo scarto creativo, non nasce mai da un unico elemento, ma dal felice incontro di due parole, due pensieri che presi di per sé non hanno nulla di speciale, ma insieme formano un' accoppiata bizzarra, impensata, carica di possibilità creative.
“Non basta un polo elettrico a suscitare una scintilla, ce ne vogliono due, la parola singola agisce solo quando ne incontra una seconda che la provoca, che la costringe ad uscire dai binari dell’abitudine”.
L’ESERCIZIO
A questo punto, chiarito che cosa si intende per binomio fantastico, non resta che metterlo in pratica, come lo stesso Rodari ha fatto per anni nelle scuole di tutta Italia, con un esercizio semplice e divertente:
1. Si apre il dizionario o un libro e si scelgono a caso due parole, le parole vengono scelte alla cieca puntando il dito su di esse.
2. Le due parole scelte costituiranno il binomio fantastico ed il compito sarà quello di scrivere un breve racconto che nasca da quelle due parole.
Un'unica avvertenza: “Occorre una certa distanza tra le due parole, occorre che l’una sia sufficientemente estranea all’altra”, solo in questo modo l’immaginazione sarà costretta a mettersi in moto, per istituire tra loro un'unione fantastica.
Con la fantasia si può osare … è l’unica arma che ci permette di sovvertire i luoghi comuni.

Della prof. ssa Elena Rotondo


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