A cura della
dott.ssa pedagogista Graziella Graceffa
Il ruolo genitoriale è uno dei compiti più difficili dell’esistenza.
Saper dosare regole e libertà, dipendenza ed autonomia, soprattutto con figli
adolescenti, non è facile, giacché si rischia di sfociare nell’autoritarismo
oppure, all’opposto, nell’eccessivo permissivismo. Sapere dare dei limiti ai
propri figli è uno dei compiti fondamentali dei genitori, e in questa
possibilità sta racchiuso il significato profondo dell’educazione.
Il genitore deve sapere che la fatica che il suo bambino compie avrà una
utilità per la sua crescita. Genitori amorevoli e premurosi, credendo di dover
risparmiare ai figli l’esperienza del dolore, della paura o di altre emozioni
negative, tentano di minimizzare e, di fatto, disconfermano i vissuti dei
bambini disorientandoli. Diventa importante, dunque, difendere il diritto dei
bambini di esperire tutta la gamma di emozioni possibili, includendo anche
quelle negative, e individuare come compito dei genitori quello di accompagnare
i figli in queste esperienze.
Il ruolo genitoriale è uno dei compiti più difficili
dell’esistenza. Saper dosare regole e libertà, dipendenza ed autonomia,
soprattutto con figli adolescenti, non è facile, giacché si rischia di sfociare
nell’autoritarismo oppure, all’opposto, nell’eccessivo permissivismo. Sapere
dare dei limiti ai propri figli è uno dei compiti fondamentali dei genitori, e
in questa possibilità sta racchiuso il significato profondo dell’educazione.
Il
genitore deve sapere che la fatica che il suo bambino compie avrà una utilità
per la sua crescita. Genitori amorevoli e premurosi, credendo di dover
risparmiare ai figli l’esperienza del dolore, della paura o di altre emozioni
negative, tentano di minimizzare e, di fatto, disconfermano i vissuti dei
bambini disorientandoli. Diventa importante, dunque, difendere il diritto dei
bambini di esperire tutta la gamma di emozioni possibili, includendo anche
quelle negative, e individuare come compito dei genitori quello di accompagnare
i figli in queste esperienze.
Non
è sottraendo il bambino a situazioni dolorose che lo si tutela. Abbiamo bisogno
di sperimentare il dolore e la frustrazione per diventare capaci anche di tollerarli
e di affrontarli. Per attrezzarci sul piano emotivo dobbiamo dotarci di un
bagaglio interno, che viene acquisito in modo “doloroso”, cioè con una dose di
sofferenza.
Le situazioni
frustranti e dolorose devono essere commisurate all’età. Per un bambino di tre
anni può essere frustrante per esempio uscire dal negozio di giocattoli senza
un gioco che gli piaceva molto, così come risulta dolorosa la separazione dai
genitori all’atto dell’inserimento alla scuola materna. Tuttavia queste sono
situazioni che un bambino può tollerare e superare, scoprendo di essere capace
di farlo e diventando a poco a poco sempre più forte, sicuro e quindi
tranquillo. Costruire dei limiti, attraverso l’acquisizione delle regole è
necessario, purché queste ultime non ledano e non annullino l’individualità e
la libertà dei propri figli. Sin dalla nascita il piccolo ha infatti bisogno di
un intervento costante da parte degli adulti, in grado di contenere, regolare e
instradare le sue richieste, le spinte evolutive, i suoi impulsi ancora molto
istintivi. Questo significa per l’adulto, nel quotidiano, saper mantenere una
certa fermezza educativa, nel pronunciare un “no” e riuscire a mantenerlo in
maniera risoluta.
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