sabato 9 marzo 2013

"Tanto pe' cantà!"...diceva Manfredi. (il ritmo3)

di Benevenga Patrizia Docente Scuola Primaria



Al di là del titolo (per qualche pignolo anche fuori luogo) che utilizzo qui ricordando scherzosamente quel piccolo gioiello della canzone dialettale (come ce la definisce Wikipedia) che trovò il culmine con l'interpretazione di Nino Manfredi, questo mio scritto farà parte di una raccolta di attività musicali svolte a scuola, onde 'soccorrere' quei maestri che in più occasioni mi hanno chiesto (convinti che basti un titolo di Conservatorio per fare didattica della musica, invece no!) un aiuto e dei suggerimenti a proposito appunto di Educazione Musicale.
Se la musica volete insegnare, allora... cari maestri, vi dovete impegnare!!!

Tutti i docenti, con l'ausilio di un buon manuale, un po' di buona volontà, impegno, sforzo e fatica (in misura diversa per ognuno) possono fare musica, e il risultato di questo lavoro dà inevitabilmente tanta soddisfazione!
In fondo al mio scritto si troveranno i titoli di manuali che io stessa ho acquistato e utilizzato, personalizzando e semplificando di molto le attività. Purtroppo il primo grande ostacolo a scuola è proprio la mancanza di una guida e quindi bisogna essere alla continua ricerca, ogni anno, di un progetto da attivare con l'intervento di un esperto esterno o un programma da reinventare, ...
...Ma ''fare musica'' è qualcosa di cui la scuola non può e non deve fare a meno...MAI!
Al di là di un programma curricolare, l'educazione musicale diventa una pratica imprescindibile per lo sviluppo emotivo e cognitivo del bambino. La scuola, oltre a dover essere coerente con i propri obiettivi formativi, deve sostenere quello che rappresenta un naturale bisogno dell'essere umano: la musicalità. Già dalla nascita si è attratti dalla musica, si è in grado di distinguere i suoni e i rumori, i suoni e il silenzio; la capacità ritmica è qualcosa di radicato nel corpo (battito cardiaco, respirazione, passi, ...)
Il mio obiettivo diventa dunque quello di condividere le mie esperienze in classe (tutte rigorosamente preparate con ascolti e programmazione) e dimostrare la mia tesi che tutti possono fare musica...appassionatamente e non 'doverosamente'.
Troverete questa premessa in ogni mio successivo scritto, cambieranno solo le attività descritte.
Sperando di essere stata molto chiara e semplice, vi auguro buon lavoro.
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Ecco un breve percorso di lavoro in una classe 3^ per la ripresa e il rinforzo del concetto di ''ritmo'' introdotto il precedente anno scolastico.

ASCOLTO: “QUINTA SINFONIA DI BEETHOVEN”: (ascoltatela e comprenderete!!!)
obiettivi iniziali:
attribuire significati alla musica
esprimersi verbalmente
esprimersi attraverso disegni
esprimersi attraverso i movimenti del corpo


======>Si comincia dall'ascolto della sinfonia di Beethoven (ovviamente se si vuole si può raccontare la vita del compositore e mostrarne l'immagine, si può far ascoltare nelle diverse versioni di esecuzione, facilmente scaricabili da Youtube), che oltre a favorire un primo accostamento alla musica sinfonica, rappresenta anche una delle musiche forse già conosciute dai bambini e fortemente coinvolgenti (o sconvolgenti?). Tapparelle abbassate, occhi chiusi: cosa suscita l'ascolto di questa musica? Dai racconti dei bambini e dalle scene disegnate sui loro quaderni emerge un forte impatto emozionale: paure, scene di fantasmi, scale, ombre …ma l'horror è un tema che li affascina tantissimo, non credete? I bambini sono invitati anche a 'esprimersi' musicalmente con il semplice e spontaneo movimento del corpo (sempre attraverso un ascolto ad occhi chiusi!).
VIDEO: Little Einstein
obiettivi:
distinguere il ''tema musicale''
distinguere i suoni corti da quelli lunghi
prima raffigurazione con simboli (punti e trattini)
prima notazione con quattro figure musicali

======> Successivamente all'ascolto, può seguire la visione di un cartone-animato, Little Einstein: si basa sull'avventura di quattro bambini ed un'astronave; infatti ogni episodio presenta una ''colonna sonora'' tratta dai migliori musicisti classici, tra cui Beethoven e la sua 5^ sinfonia (oltre a presentare un luogo sempre diverso della Terra e/o dello Spazio, e tante opere d'arte incontrate nella loro missione).
 ======> Comunque, da subito i bambini (anche senza video) riescono a distinguere (assolutamente da soli!) il ''tema'' musicale di quattro note: il tema musicale è una specie di frase di suoni che si ripete più volte all'interno di un brano. 
Ci sono tre suoni corti ed uno lungo.
Vero che riuscite a distinguerli anche voi???

Per abituare l'orecchio alla diversa durata dei suoni ho proposto un esercizio di ascolto, con il compito di disegnare un puntino se il suono è corto, un trattino se il suono è lungo.


















ESECUZIONE:
obiettivi:
saper suonare insieme
eseguire un semplice ritmo
rispettare la diversa durata delle note attraverso la loro lettura e l'utilizzo di mani o strumenti vari

======> Si parte dalla definizione e distinzione di ''tempo musicale'' e “ritmo musicale” : il tempo musicale è la successione di battiti sempre uguali (l'orologio?), il ritmo è la successione di suoni corti e lunghi mescolati insieme (diversi saltelli?)
Conosciamo i simpatici signori A-RAN-CIO-NE (1passo=4tac di orologio), VER-DE (1passo=2tac), BLU (1passo=1tac), NE-RI (due passi=1 tac)
(dunque ci vogliono ad esempio 4 blu per formare 1 arancione, 2 verdi per formare 1 arancione, 2 blu per formare 1 verde, e così via...)
(E' matematica, oppure no?)







Difficile? Non penso. Impegnativo? Sicuramente! Non lo sono forse anche Matematica, Storia, ecc ecc? Tutto si programma!!!
Allora...Musica Maestri! Il divertimento è assicurato! ^_^



manuali utilizzati per l'attività musicale:

1: La GuidAgenda cl3^ (gaia edizioni srl)
2: MusicAmica (ricordi)


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