di Benevenga Patrizia Docente Scuola Primaria
Al di là del titolo (per qualche pignolo anche fuori luogo) che utilizzo qui ricordando scherzosamente quel piccolo gioiello della canzone dialettale (come ce la definisce Wikipedia) che trovò il culmine con l'interpretazione di Nino Manfredi, questo mio scritto farà parte di una raccolta di attività musicali svolte a scuola, onde 'soccorrere' quei maestri che in più occasioni mi hanno chiesto (convinti che basti un titolo di Conservatorio per fare didattica della musica, invece no!) un aiuto e dei suggerimenti a proposito appunto di Educazione Musicale.
Se
la musica volete insegnare, allora... cari maestri, vi dovete
impegnare!!!
Tutti
i docenti, con l'ausilio di un buon manuale, un po' di buona volontà,
impegno, sforzo e fatica (in misura diversa per ognuno) possono fare
musica, e il risultato di questo lavoro dà inevitabilmente tanta
soddisfazione!
In
fondo al mio scritto si troveranno i titoli di manuali che io stessa
ho acquistato e utilizzato, personalizzando e semplificando di molto
le attività. Purtroppo il primo grande ostacolo a scuola è proprio
la mancanza di una guida e quindi bisogna essere alla continua
ricerca, ogni anno, di un progetto da attivare con l'intervento di un esperto esterno o un programma da
reinventare, ...
...Ma
''fare musica'' è qualcosa di cui la scuola non può e non deve fare
a meno...MAI!
Al
di là di un programma curricolare, l'educazione musicale diventa una
pratica imprescindibile per lo sviluppo emotivo e cognitivo del
bambino. La scuola, oltre a dover essere coerente con i propri
obiettivi formativi, deve sostenere quello che rappresenta un
naturale bisogno dell'essere umano: la musicalità. Già dalla
nascita si è attratti dalla musica, si è in grado di distinguere i
suoni e i rumori, i suoni e il silenzio; la capacità ritmica è
qualcosa di radicato nel corpo (battito cardiaco, respirazione,
passi, ...)
Il
mio obiettivo diventa dunque quello di condividere le mie esperienze
in classe (tutte rigorosamente preparate con ascolti e
programmazione) e dimostrare la mia tesi che
tutti possono fare musica...appassionatamente e non 'doverosamente'.
Troverete
questa premessa in ogni mio successivo scritto, cambieranno solo le
attività descritte.
Sperando di essere stata molto chiara e semplice, vi auguro buon lavoro.
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Ecco
un breve percorso di lavoro in una classe 3^ per la ripresa e il
rinforzo del concetto di ''ritmo'' introdotto il precedente anno
scolastico.
ASCOLTO:
“QUINTA SINFONIA DI BEETHOVEN”: (ascoltatela e comprenderete!!!)
obiettivi
iniziali:
attribuire
significati alla musica
esprimersi
verbalmente
esprimersi
attraverso disegni
esprimersi
attraverso i movimenti del corpo
======>Si comincia dall'ascolto della sinfonia di Beethoven (ovviamente se si vuole si può raccontare la vita del compositore e mostrarne l'immagine, si può far ascoltare nelle diverse versioni di esecuzione, facilmente scaricabili da Youtube), che oltre a favorire un primo accostamento alla musica sinfonica, rappresenta anche una delle musiche forse già conosciute dai bambini e fortemente coinvolgenti (o sconvolgenti?). Tapparelle abbassate, occhi chiusi: cosa suscita l'ascolto di questa musica? Dai racconti dei bambini e dalle scene disegnate sui loro quaderni emerge un forte impatto emozionale: paure, scene di fantasmi, scale, ombre …ma l'horror è un tema che li affascina tantissimo, non credete? I bambini sono invitati anche a 'esprimersi' musicalmente con il semplice e spontaneo movimento del corpo (sempre attraverso un ascolto ad occhi chiusi!).
VIDEO:
Little Einstein
obiettivi:
distinguere
il ''tema musicale''
distinguere
i suoni corti da quelli lunghi
prima
raffigurazione con simboli (punti e trattini)
prima
notazione con quattro figure musicali
======> Successivamente all'ascolto, può seguire la visione di un cartone-animato, Little Einstein: si basa sull'avventura di quattro bambini ed un'astronave; infatti ogni episodio presenta una ''colonna sonora'' tratta dai migliori musicisti classici, tra cui Beethoven e la sua 5^ sinfonia (oltre a presentare un luogo sempre diverso della Terra e/o dello Spazio, e tante opere d'arte incontrate nella loro missione).
======> Comunque, da subito i bambini (anche senza video) riescono a distinguere (assolutamente da soli!) il ''tema'' musicale di quattro note: il tema musicale è una specie di frase di suoni che si ripete più volte all'interno di un brano.
Ci sono tre suoni corti ed uno lungo.
Vero
che riuscite a distinguerli anche voi???
Per abituare l'orecchio alla diversa durata dei suoni ho proposto un esercizio di ascolto, con il compito di disegnare un puntino se il suono è corto, un trattino se il suono è lungo.
ESECUZIONE:
obiettivi:
saper
suonare insieme
eseguire
un semplice ritmo
rispettare
la diversa durata delle note attraverso la loro lettura e l'utilizzo
di mani o strumenti vari
======>
Si parte dalla
definizione e distinzione di ''tempo
musicale'' e
“ritmo
musicale”
: il tempo musicale è la successione di battiti sempre uguali
(l'orologio?), il ritmo è la successione di suoni corti e lunghi
mescolati insieme (diversi saltelli?)
Conosciamo
i simpatici signori A-RAN-CIO-NE (1passo=4tac di orologio), VER-DE
(1passo=2tac), BLU (1passo=1tac), NE-RI (due passi=1 tac)
(dunque
ci vogliono ad esempio 4 blu per formare 1 arancione, 2 verdi per
formare 1 arancione, 2 blu per formare 1 verde, e così via...)
(E'
matematica, oppure no?)
Difficile?
Non penso. Impegnativo? Sicuramente! Non lo sono forse anche
Matematica, Storia, ecc ecc? Tutto si programma!!!
Allora...Musica
Maestri! Il divertimento è assicurato! ^_^
manuali utilizzati per l'attività musicale:
1: La GuidAgenda cl3^ (gaia edizioni srl)
2: MusicAmica (ricordi)
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