Possiamo mettere il nostro cervello nelle condizioni di rendere al meglio? E' possibile ottenere il massimo dalle nostre prestazioni intellettive?
La risposta è certamente sì. Gli esperti segnalano alcuni accorgimenti che, se rispettati, mettono "a punto" il nostro rendimento mentale e rallentano il decadimento cerebrale dovuto al passare degli anni.
1. Fai sport almeno 30 minuti al giorno.
Una buona dose di movimento fisico stimola i muscoli che mandano al cervello la richiesta di una maggiore produzione di sostanze neurotrofiche, come ad esempio il BDNF, il quale aumenta la sopravvivenza dei neuroni e li rende più elastici e dinamici, in grado di effettuare meglio connessioni e aumentare la plasticità del cervello.
2. Usa la testa: allenati con quiz, giochi, rompicapo, lettura...
I neuroni sono come i muscoli, vanno usati, allenati... se li lasciamo a riposo a lungo si impigriscono. I neuroni possono essere stimolati... usandoli! Come? Con musica, lettura, cruciverba, quiz, giochi matematici etc...
Non lasciamo a lungo la testa a riposo!
3. Mangiar bene: tutti consigliano la dieta mediterranea.
La dieta mediterranea sembra sia in grado, più degli altri stili di alimentazione, di salvaguardare cervello e memoria. Pare, infatti, che la frutta e la verdura di cui è ricca abbiano un forte potere antiossidante e proteggono dall'invecchiamento cerebrale.
La dieta mediterranea sembra sia in grado, più degli altri stili di alimentazione, di salvaguardare cervello e memoria. Pare, infatti, che la frutta e la verdura di cui è ricca abbiano un forte potere antiossidante e proteggono dall'invecchiamento cerebrale.
4. Dormi almeno 7 ore ogni notte.
E' vero: ci sono persone che hanno bisogno di pochissime ore di sonno per recuperare energie psichiche e mentali, ma sono una minoranza. Le persone "normali" evitino di fare gli irriducibili convincendosi di aver bisogno di poche ore di sonno per sater bene: al di sotto di sette ore di sonno le prestazioni cerebrali ne risentono molto. La carenza di sonno, infatti, riduce la materia grigia dell'ippocampo e della corteccia frontale, aree coinvolte nella memorizzazione.
E' vero: ci sono persone che hanno bisogno di pochissime ore di sonno per recuperare energie psichiche e mentali, ma sono una minoranza. Le persone "normali" evitino di fare gli irriducibili convincendosi di aver bisogno di poche ore di sonno per sater bene: al di sotto di sette ore di sonno le prestazioni cerebrali ne risentono molto. La carenza di sonno, infatti, riduce la materia grigia dell'ippocampo e della corteccia frontale, aree coinvolte nella memorizzazione.
5. Lo stress aiuta ma non troppo.
E' risaputo: c'è una soglia di stress utile alle nostre prestazioni, perché ci mantiene vigili, attenti, con la giusta tensione per affrontare gli impegni rendendo molto. Quando la soglia di stress è eccessiva, si ha invece un decadimento delle prestazioni. Occorre automonitorarsi per non eccedere.
E' risaputo: c'è una soglia di stress utile alle nostre prestazioni, perché ci mantiene vigili, attenti, con la giusta tensione per affrontare gli impegni rendendo molto. Quando la soglia di stress è eccessiva, si ha invece un decadimento delle prestazioni. Occorre automonitorarsi per non eccedere.
6. Stai con gli amici, la salute in una sana vita sociale.
Chi vive isolato senza una vivace vita sociale rischia un decadimento cognitivo più rapido e accentuato. Il contatto con gli altri, la vita di relazione, ridere e discutere con amici rendono il cervello più dinamico e aperto; una vita isolata, per contro, diminuisce gli stimoli e genera un invecchiamento cerebrale precoce (uno studio dimostra persino che, in questo caso, è più alta la frequenza di incappare in Alzheimer). Le emozioni dovute a delle sane relazioni, insomma, hanno per noi un valore affettivo salutare per il nostro cervello.
Post liberamente ispirato ad AIRONE N. 376 - AGOSTO 2012
Chi vive isolato senza una vivace vita sociale rischia un decadimento cognitivo più rapido e accentuato. Il contatto con gli altri, la vita di relazione, ridere e discutere con amici rendono il cervello più dinamico e aperto; una vita isolata, per contro, diminuisce gli stimoli e genera un invecchiamento cerebrale precoce (uno studio dimostra persino che, in questo caso, è più alta la frequenza di incappare in Alzheimer). Le emozioni dovute a delle sane relazioni, insomma, hanno per noi un valore affettivo salutare per il nostro cervello.
Post liberamente ispirato ad AIRONE N. 376 - AGOSTO 2012
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