Talvolta la nostra cultura, i nostri contesti di appartenenza, alcune tradizioni mal interpretate, sembrano indirizzarci verso ideali di perfezione, rassicurandoci poi che la perfezione è qualcosa di molto difficile da raggiungere, ma verso cui occorre comunque tendere. Quasi come a dire: "Fai come ti pare, basta che fai come dico io :)"
Resta il fatto che la perfezione è un concetto che non si addice alla razza umana e nessuno sulla faccia della Terra è mai stato perfetto.
Il brano che riporto di seguito, che ho trovato ed apprezzato su un libricino di Franco Barbero, vuole trasmettere proprio questo messaggio: l'imperfezione ci appartiene e ci permette di vivere la nostra piena umanità. Aspirare a forme di inattuabile perfezione, che non riguarda e mai riguarderà il genere umano, genera frustrazione ed insoddisfazione, insicurezza e, in fondo, false aspirazioni.
La storia del cerchio imperfetto ce lo insegna:
"C'era una volta un cerchio a cui mancava un pezzo. Gli avevano tagliato via un grande spicchio triangolare. Il cerchio voleva essere integro, senza parti mancanti, così si mise in cerca del pezzo che gli mancava. Ma siccome non era completo riusciva a rotolare per il mondo soltanto molto adagio e così ammirava i fiori per la via , chiacchierava con le farfalle e si godeva il sole. Trovò moltissimi pezzi ma nessuno andava bene. Alcuni erano troppo grossi, altri troppo piccoli. Alcuni troppo quadrati, altri troppo a punta. Perciò li lasciava sul ciglio della strada e continuava la ricerca.
Un bel giorno ne trovò uno che gli andava a pennello. Come fu felice! Finalmente sarebbe stato integro, senza parti mancanti.
Incorporò il pezzo e cominciò a rotolare. Adesso che era un cerchio perfetto rotolava velocissimo, troppo per osservare i fiori e chiacchierare con le farfalle. Quando si rese conto di come sembrava diverso il mondo, ora che lo percorreva rotolando così veloce, si fermò, lasciò il pezzo mancante che aveva ritrovato sul ciglio della strada e piano piano se ne rotolò via di nuovo in cerca del suo pezzo mancante."
Di Shel Silverstein, citata da H. Kushner
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