giovedì 30 ottobre 2014

E-Book di storia per la didattica nella scuola primaria, da scaricare gratuitamente (utile dalla classe III in su)

Presento una bellissima risorsa per la didattica della storia per la scuola primaria di 82 pagine, in formato PDF, da scaricare gratuitamente. La risorsa è stata realizzata dal maestro Giovanni Mastrorocco.

Si tratta di un vero e proprio E-Book che guida i bambini nell'apprendimento della storia, educandoli alla misura del tempo, alla ricostruzione della propria storia personale, all'analisi dei fossili, alla periodizzazione dei periodi storici ... e così via, con molti altri materiali.

Gli argomenti di questa guida in miniatura sono diversi e sono riportati di seguito. Ringraziamo il maestro per questa bella risorsa e per il lavoro che ha impiegato per crearlo.

Nel plico in PDF gratuitamente scaricabile sono trattati i seguenti argomenti:

- Le parole del tempo (poi, prima, successivamente, nel frattempo ...) da collocare in una tabella che indica la contemporaneità, la successione e la causalità;

- La misura del tempo, dal minuto al millennio (vi è una tabella con tutte le scansioni temporale e la loro durata);

- Il calcolo dell'età delle persone attraverso le misure del tempo: anno, lustro, decennio, secolo...

- Il secolo e il millennio;

- Come si scrive la data: i diversi modi per scrivere le date;

- La linea del tempo della propria vita;

- Come sono? Chi sono? La storia personale disegnata, descritta, narrata...

- Intervista ai genitori come introduzione al concetto di fonte storica;

- Cosa sono le fonti, quali sono e cosa è un documento ufficiale;

- La storia personale dell'alunno attraverso i documenti ufficiali: atto di nascita, documento di valutazione scolastica etc...

- Tanti tipi di storie: favola, fiaba, leggende, miti;

- Il mito di Fetonte e "Sei un mito" di Max Pezzali;

- Alla scoperta del passato lontano: la Big Bang alla nascita della Terra, la nascita dei pianeti, la formazione della Terra con i primi organismi viventi;

- Dinosauri, insetti, uccelli, mammiferi...

- La ricostruzione storica attraverso i fossili: come si formano, come si estraggono, come si analizzano;

- Come si ricostruisce lo scheletro di un dinosauro in una sala da museo;

- Quando sono vissuti i dinosauri;

- Le ère della preistoria;

- La Terra, la formazione dei continenti e la deriva dei continenti...

- Dizionario dei dinosauri

- I dinosauri nelle Murge e ad Altamura;

- L'estinzione dei dinosauri.



mercoledì 29 ottobre 2014

Socrate, I tre setacci - Educare Narrando

La storia che segue è attribuita al celebre filosofo Seneca. Serve davvero fare chiacchiere inutili nei confronti delle persone? Perché seminare zizzania con informazioni non vere, sentite qua e là e sparpagliate dal passaparola? Socrate, o chi per lui (ammettendo anche che l'aneddoto che segue non sia il suo), ci dà dei consigli su come evitare di cadere nella trappola del pettegolezzo e delle parole inutili che creano confusione tra le persone e a sé stessi... attraverso tre semplici setacci...

Mentre Socrate è seduto in una piazza, un uomo gli si avvicina,
in preda a visibile eccitazione.

“Buongiorno Socrate, sai cosa ho appena saputo?”
“No”, risponde il saggio, “come potrei saperlo?”

L’uomo, impaziente di condividere il suo segreto, si accinge
a raccontare la sua storia. Ma Socrate lo interrompe:
“ Aspetta un momento! Prima di cominciare, puoi dirmi se hai
fatto passare ciò che vuoi riferirmi attraverso i tre setacci?”

“I tre setacci?”, chiede l’altro stupito. “Ma non so di che cosa
stai parlando!”
“Il primo setaccio è quello della bontà.
Quello che vuoi raccontarmi è una cosa buona?”

“Ebbene, non ci avevo pensato. Aspetta... no, non credo che
Si possa dire che si tratta di una cosa buona”.
“Allora, continua il filosofo, se non è una cosa buona, l’hai
almeno fatta passare per il secondo setaccio, quello della verità?
Quello che vuoi dirmi è vero?”

“Devo confessare che non ne sono sicuro”, risponde l’altro
sempre più imbarazzato. “L’ho saputo da un amico che l’ha
sentito anche lui da…”

“Quindi non sai se è vero”.
“No, per dirla sinceramente, non ne so nulla". Socrate allora
continua:
“Se quello che vuoi dirmi non è una cosa buona, né sicuramente
vera, almeno passa attraverso il terzo setaccio? E’ utile che io
venga a saperla?”
“Insomma, non credo che sia davvero utile”, risponde l’altro,
a disagio.
“Allora ascolta! Se quello che vuoi dirmi non è una cosa buona,
né vera, né utile, preferisco non ascoltarla”.




martedì 28 ottobre 2014

Agrodidattica per Bambini: le 4 stagioni in fattoria, con schede, percorsi multidisciplinari, materiali vari...

Sul sito www.regione.lombardia.it è possibile trovare una risorsa didattica davvero interessante sull'agrodidatticautile per la scuola primaria.
E' stata realizzata da Stefania Pendezza nell'ambito dei "Percorsi di Educazione alimentare" organizzati in vista del tanto atteso EXPO 2015.

La guida è in formato PDF (scaricabile gratuitamente) ed è composta da 80 pagine, in cui trovare schede didattiche, spunti per progetti e materiali interdisciplinari.

All'inizio della guida sono riportati gli spunti interdisciplinari per le classi II e III della scuola primaria (in realtà la guida si rivolge proprio a questo biennio, ma siamo convinti che il materiale sia utilizzabile per tutte e cinque le classi della scuola primaria).

Il materiale è suddiviso in 4 sezioni, proprio come le 4 stagioni: Gli agricoltori in inverno, gli agricoltori in estate, gli agricoltori in primavera, gli agricoltori in autunno.

Per ognuno di questi 4 momenti dell'anno, il percorso didattico si dipana nel seguente modo: vi è la presentazione del paesaggio agrario tipico di quel periodo. Successivamente vengono mostrati, con attività didattiche annesse, i principali alberi che danno frutto nella specifica stagione. Collegàti ad essa vi sono poi i prodotti della terra, con le varie fasi di lavorazione effettuate dai contadini. Segue una sezione dedicata agli animali della fattoria, anche in questo caso con mappe, schede didattiche, diagrammi da completare etc... in più molti altri approfondimenti ed esercizi!


La risorsa è davvero utile per percorsi didattici
 distribuiti su tutto l'anno scolastico!

domenica 26 ottobre 2014

Si scrive " da, dà o da' "? Guida ad accenti e apostrofi nei monosillabi - Italiano Senza Errori

L'uso dei monosillabi da - dà o da' è solo un esempio che richiama questioni più generali rispetto a tutti i monosillabi accentati. Anche rispetto ad essi, infatti, è frequentissimo trovare errori vari e nei più svariati contesti, persino - e l'ho notato qualche giorno fa - nella barra dei titoli del TG2. Alcuni non si pongono il problema, altri si affidano al caso o alla "sensibilità del momento" pur ponendoselo.

In realtà basta capire un pochino il meccanismo della lingua italiana, anche rispetto a questo argomento, per scrivere correttamente e per rispettare - lo leggevo qualche giorno fa - la quarta lingua più studiata al mondo (l'italiano, appunto)!

!!!!!!!!!!!!!!!!!
Diciamo anzitutto che l'apostrofo e l'accento, come anche altri segni grafici, non sono aggiunte che la lingua italiana usa perché non ha nient'altro da fare o perché è più bello. C'è sempre una funzione dietro ai segni linguistici che aiuta la lingua ad essere più chiara e, in questo caso, i segni servono per distinguere le varie funzioni delle parole che, apparentemente, si sembrano la stessa cosa perché si scrivono allo stesso modo.

L'apostrofo, generalmente, si usa nella nostra lingua quando "tagliamo via qualcosa", quando ad esempio eliminiamo da una parola una vocale o una sillaba. A quel punto l'apostrofo entra a sopperire la mancanza che si è generata nella parola.

Facciamo un esempio, per poi arrivare al caso che abbiamo esposto nel titolo.
In italiano possiamo dire "POCO", tuttavia possiamo anche scrivere PO': notate bene! Non ho scritto "" con l'accento, ho scritto po' con l'apostrofo. Molte persone, invece, scrivendo commettono proprio l'errore di scrivere con l'accento, cosa sbagliatissima perché si tratta di un troncamento (un'eccezione tra l'altro), che non ha nulla a che vedere con l'accentuazione della sillaba.

Quando usiamo DA' (con l'apostrofo)? Si usa da' con l'apostrofo quando usiamo il verbo dare all'imperativo, il tempo verbale che serve per dare ordini, disposizioni categoriche. La forma estesa sarebbe "DAI", come ad esempio "Dai una mano a tuo fratello per i compiti"; ebbene, la lingua italiana permette di eliminare la vocale "i" e, al suo posto, occorre utilizzare l'apostrofo. 
Quindi "Dai una mano a tuo fratello" oppure "Da' una mano a tuo fratello", vanno bene entrambe... ma mai " una mano a tuo fratello" oppure "da una mano a tuo fratello". Perché, ci chiediamo?

La parola "DA" in italiano può avere due funzioni: preposizione semplice (di, a, da, in con su...), come per esempio "vado da mia nonna", oppure verbo dare: Es. "Il distributore non dà resto".
L'accento serve proprio per distinguere le due funzioni: anche se la parola è la stessa, si tratta di due funzioni grammaticali completamente diverse, in un caso preposizione semplice, nell'altro verbo dare!
L'accento perciò non è affatto un "segnetto così" (come una volta mi disse un alunno), ma è di fondamentale importanza per rendere chiara questa importante distinzione linguistica.

Quindi:

- Ho una fame da lupi: in questo caso l'accento non ci vuole perché non si tratta del verbo dare

- Il tuo tono di voce mi pace: in questo caso occorre l'accento perché si tratta del verbo dare.

UN TRUCCO: per non sbagliare può essere utile usare il seguente accorgimento, molto semplice ed efficace. In presenza di da provate a sostituirlo con "dava" (l'imperfetto del verbo dare), se il verbo alle vostre orecchie "suona bene" e la frase ha senso, si tratta di un verbo, e quindi vuole o l'accento , oppure l'apostrofo da'. Nel caso contrario, cioè se appurate che la sostituzione non è pertinente, vuol dire che si tratta di una semplice preposizione e quindi si scrive senza accento: da.

Un po' di esempi (po', non pò!!!):

1. Giulio non mi ascolto ------- Infatti, "Giulio non mi dava ascolto"

2. Da' ascolto a tuo padre! ---- Qui si può sostituire con dava, quindi è chiaro che si tratta di un verbo, ma trattandosi anche di un ordine, un comando, si riconosce subito l'imperativo, quindi sarebbe "dai ascolto a tuo padre", che diventa "da' ascolto a tuo padre".

3. Sta tornando da Napoli ---- Proviamo la sostituzione: "sta tornando dava Napoli". E' ovvio che la sostituzione non ha senso, quindi non si tratta di un verbo. Per questa ragione abbiamo una preposizione semplice che non ha bisogno né di accento né di apostrofo.

Gli stessi criteri si usano per tutti gli altri monosillabi. Occorre sempre tenere presente che l'italiano usa segni grafici - accento, apostrofo - solo quando è necessario, vale a dire quando occorre distinguere due funzioni linguistiche.

Prendiamo, ad esempio, la parola fa: essa può essere un verbo, usato spesso come locuzione temporale nelle frasi come "l'ho visto tempo fa", o la quarta nota musicale. Essa non è, a differenza del monosillabo da, una preposizione semplice.
Per questa ragione non ha alcun senso scrivere perché la parola non può confondersi con nessun'altra. Scrivere fa con l'accento (fà), infatti, è un errore gravissimo che, purtroppo, viene commesso molto spesso. 

Avremo quindi fa, senza alcun segno grafico in aggiunta, per indicare semplicemente il verbo fare:

Es. - Antonio non fa i compiti

E avremo invece il fa' con l'apostrofo quando si tratta di un verbo al modo imperativo (per un ordine o un comando):

Es. - Sbrigati! Fa' i compiti ---- infatti: fai i compiti; si elide la "i" e diventa fa' i compiti


Per tutti gli altri di monosillabi, e per avere un quadro generale di tutti i casi in cui si hanno dubbi, invito a scaricare una scheda riassuntiva che ho creato io stesso per gli alunni. Si tratta di un promemoria ortografico che non ha nessuna pretesa di esaustività, ma che può risultare utile e di immediato utilizzo.


A questo punto una domanda:

sabato 25 ottobre 2014

Italiano L2 - Materiali

Questa pagina è in continuo aggiornamento e contiene materiali didattici per l'insegnamento dell'italiano L2. 

Segnalatemi eventuali link non più funzionanti. Grazie


Prove d'ingresso di italiano L2 - per alunni stranieri o BES
Le prove si rivolgono ad alunni di scuola primaria e secondaria di I grado non italiofoni.

Di seguito una serie di link utili per le prove d'ingresso nella Scuola Secondaria di I grado

Test d'ingresso italiano L2 - Livelli A1 e A2, da scaricare liberamente
Una risorsa in formato PDF di 40 pagine, ricca di prove d'ingresso di italiano per i livelli di competenza A1 e A2.

Si tratta di una raccolta di materiali vari per insegnare e apprendere l'italiano, anche per studenti L2 di tutte le età o per difficoltà di apprendimento.

Si tratta di 40 lezioni suddivise in 6 sezioni, che corrisponde a puntate televisive andate in onda su Rai Educational

Italiano L2 - Materiale didattico per stranieri
I materiali "si rivolgono a studenti con un livello medio e avanzato.  Sono gratuiti e presenti esclusivamente per motivi didattici. Numerose sono le attività interattive, altre si possono prelevare e poi eseguire off-line."

Prove d'ingresso di italiano L2, per PRIMARIA  e SECONDARIA DI I GRADO
Nella pagina riportiamo tre link da cui poter scaricare delle prove d'ingresso finalizzate al rilevamento delle abilità linguistiche.

Il libro che segnaliamo in questo post - offerto dall'editore CEDAM - è un fle PDF di 115 pagine, scaricabile liberamente.

Il testo proposto è un file PDF di 200 pagine circa, dedicato all'insegnamento dell'italiano, principalmente in caso di L2, attraverso ilMetodo TPR.

giovedì 23 ottobre 2014

"Le dame, i cavallier, l'arme ..." - Piccola bibliografia sul Medio Evo da scaricare

"Le dame, i cavallier, le arme e gli amori" è una bellissima raccolta di libri sul Medioevo, che non ha certo la pretesa di essere esaustiva (essendo la bibliografia sull'argomento decisamente vasta), ma che senza dubbio censisce alcuni testi fondamentali sull'argomento, da consigliare a scuola o nelle università e, in ogni caso, utile a chiunque volesse approfondire.

La bibliografia che qui viene presentata è divisa nelle seguenti sezioni "saggistica" e "Narrativa". In totale vengono ripostati circa 130 titoli

La risorsa è un file in formato PDF, tratto dal sito del comune di Lodi, da scaricare gratuitamente e da consultare.

martedì 21 ottobre 2014

Italiano L2 - Materiale didattico per stranieri

Segnalo un ottimo portale - Italiano L2 - Materiale didattico per stranieri - pieno di risorse per l'insegnamento dell'italiano ad alunni di lingua straniera.

I materiali "si rivolgono a studenti con un livello medio e avanzato.  Sono gratuiti e presenti esclusivamente per motivi didattici. Numerose sono le attività interattive, altre si possono prelevare e poi eseguire off-line."

Il sito è diviso nelle seguenti sezioni:

- Bacheca

- Grammatica

- Ascolto

- Cloze

- Lettura

- Per parlare

- Scrittura


lunedì 20 ottobre 2014

Mi vida loca - Storia interattiva per imparare lo spagnolo


Mi vida loca è una sezione del sito della BBC ed è un'ottima risorsa per imparare la lingua spagnola.


Si tratta di di una storia interattiva in 22 episodi, ciascuno di circa 10 minuti, durante i quali è possibile affrontare molte situazioni linguistiche che hanno a che fare con lo spagnolo.

Una sezione di apprendimento dedicata ad ogni video completa gli episodi della storia, attraverso approfondimenti grammaticali e lessicali, che è possibile seguire con il proprio ritmo di apprendimento.

Per saperne di più puoi vedere il trailer

Oppure 

La guida all'uso (in lingua inglese)


domenica 19 ottobre 2014

Quando la virgola non si usa mai - Italiano Senza Errori

I segni di punteggiatura sono "il respiro" del testo. Indicano pause più o meno lunghe e ci danno particolari indicazioni per una più alta comprensione della lettura.

Tra questi c'è la virgola, che spesso nei testi scritti viene usata davvero a sproposito, anche da persone istruite con elevati titoli di studio; chi commette l'errore, spesso, non si pone nemmeno il problema del suo corretto utilizzo perché da qualche parte ha sentito dire che la punteggiatura è soggettiva, e ogni scrittore la usa come meglio crede.

Questo è vero soltanto in parte. Certamente lo stile personale di chi scrive si vede anche da come si usa la punteggiatura, che è strettamente legata allo stile sintattico di scrittura. Ad esempio,  c'è chi usa molti periodi brevi con molte proposizioni principali e chi invece usa (o abusa) di molte subordinate, vale a dire frasi incastrate una nell'altra, con incisi, relative, causali etc...

Senza entrare troppo nello specifico - altrimenti rischieremmo di rendere il linguaggio troppo tecnico e di nicchia - occorre però suggerire alcune accortezze per l'uso della virgola che sono indispensabili e non possono essere ignorate.

Tuttavia, anziché enumerare i diversi casi in cui la virgola va usata correttamente riteniamo più utile, in questa sede, elencare i casi in cui la virgola non va usata.


- La virgola non si usa tra il soggetto e il predicato della frase
Errore: il cane, mangia l'osso - La virgola tra "il cane" (soggetto) e "mangia" è un errore, perché interrompere il normale fluire (che esiste nella lingua parlata) tra il soggetto e il verbo.
Si scrive "il cane mangia l'osso"

- La virgola non si usa tra il predicato e il complemento oggetto
Errore: il cane mangia, l'osso - La virgola tra "mangia" (verbo, predicato) e "l'osso" (complemento oggetto) è un errore. Anche in questo caso interrompe il normale fluire linguistico che esiste nella lingua parlata tra predicato e complemento diretto (complemento oggetto). Si scrive "il cane mangia l'osso"

- La virgola non si usa, in un periodo, tra la proposizione principale e la subordinata soggettiva, oggettiva o interrogativa indiretta
Vediamo alcuni esempi: è evidente, che il cane mangia l'osso - In questo caso la virgola divide la proposizione principale "è evidente" con la proposizione soggettiva "che il cane mangia l'osso". E' un errore grave. Si scrive "è evidente che il cane mangia l'osso".
Mi chiedo, se il cane stia mangiando l'osso - anche in questo caso si divide, sbagliando, la proposizione principale dall'interrogativa indiretta. Si scrive "mi chiedo se il cane stia mangiando l'osso".
In ultimo: "credo, che l cane stia mangiando l'osso" - l'errore sta, come a questo punto dovrebbe essere chiaro, nel dividere la proposizione principale dalla subordinata oggettiva. Si scrive "mi chiedo se il cane stia mangiando l'osso"

- E' preferibile non usare la virgola davanti alla congiunzione copulativa e alle congiunzioni disgiuntive o, oppure quando sono usate in un elenco:
Errore: non voglio né acqua, né pane. Forma corretta: non voglio né acqua né pane
Errore: gradisco dell'acqua, o del pane, oppure una fetta biscottata. Forma corretta: gradisco dell'acqua o del pane oppure una fetta biscottata.

- E' preferibile non usare la virgola davanti alla seconda congiunzione correlativa "sia ... sia", "E... e" etc.
Errore: Ho incontrato sia Andrea, sia Carlo. Forma corretta: ho incontrato sia Andrea sia Carlo

sabato 18 ottobre 2014

Le lenzuola sporche - Educare Narrando

Forse è proprio vero: vediamo il mondo con le lenti che indossiamo. Il mondo ci pare più o meno bello, o giusto, o vero, in base ai criteri con cui lo interpretiamo. Non esistono gli eventi in sé, diceva Epitteto, ma l'interpretazione che noi diamo agli aventi.
E questa interpretazione corrisponde ai criteri di cui siamo in possesso.
Il racconto che segue ne è forse un esempio.

Una giovane coppia di sposi novelli andò ad abitare in una zona molto tranquilla della città. 
Una mattina, mentre bevevano il caffè, la moglie si accorse, guardando attraverso la finestra, che una vicina stendeva il bucato sullo stendibiancheria. 
"Guarda che sporche le lenzuola di quella vicina! 
Forse ha bisogno di un altro tipo di detersivo... 
Magari un giorno le farò vedere come si lavano le lenzuola!" 


Il marito guardò e rimase zitto. 
La stessa scena e lo stesso commento si ripeterono varie volte, mentre la vicina stendeva il suo bucato al sole e al vento. 

Dopo un mese, la donna si meravigliò nel vedere che la vicina stendeva le sue lenzuola pulitissime, e disse al marito: 
"Guarda, la nostra vicina ha imparato a fare il bucato! 
Chi le avrà fatto vedere come si fa?" 

Il marito le rispose:
"Nessuno le ha fatto vedere; semplicemente questa mattina, io mi sono alzato più presto e, mentre tu ti truccavi, ho pulito i vetri della nostra finestra!" 

Così è nella vita. 
Tutto dipende dalla pulizia della finestra attraverso cui osserviamo i fatti. 
Prima di criticare, probabilmente sarà necessario osservare se abbiamo pulito a fondo il nostro cuore per poter vedere meglio...


venerdì 17 ottobre 2014

Tutelarsi nell'era dei Social Network - Social Privacy

Social Privacy - Tutelarsi nell'era dei social network è una guida utilissima elaborata e diffusa dal GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI.

Essa segue la stessa struttura della precedente, già pubblicata nel 2009, ma è stata ampliata e aggiornata.

L'obiettivo è quello di rendere gli utenti, giovani ed adulti, più consapevoli nell'uso della rete.

Di seguito riporto i principali capitoli della risorsa:


Facebook & CO

Avvisi ai naviganti

Ti sei mai chiesto?

10 consigli per non rimanere intrappolati

Il gergo della rete



giovedì 16 ottobre 2014

Spanish.language & culture - Sito per imparare lo spagnolo

L'unico elemento negativo di questa risorsa - che per il resto è molto utile, chiara ed efficace - è che nasce in lingua inglese. Quindi è possibile imparare lo spagnolo ma con istruzioni in lingua inglese. Purtroppo non sono molti i siti di questo tipo in lingua italiana.

Naturalmente il problema si pone soltanto per chi non conosce l'inglese, invece potrebbe essere un utile strumento per chi utilizza con sufficiente padronanza entrambe le lingue.

Per il resto spanish.language è una risorsa ricchissima. Le lezioni sono suddivise per argomenti, come una normale grammatica; ci sono anche file audio e video esplicativi (non per tutte le lezioni però) e testi illustrati (vale a dire che associano le immagini ai vocaboli).

Questa risorsa si aggiunge a quelle censite in questo blog per l'apprendimento delle lingue straniere e, in questo caso particolare, per lo spagnolo.


mercoledì 15 ottobre 2014

L'italiano in famiglia: corso di italiano per stranieri

Italianoinfamiglia è un ottimo sito dove trovare lezioni, materiali, informazioni, spunti per imparare l'italiano e per insegnarlo ad alunni stranieri.

Si rivolge ad alunni stranieri, studenti e non, che intendano acquisire competenze nella lingua italiana e non riescono, per vari motivi, a frequentare i corsi di lingua italiana organizzati sul territorio.

Il progetto è davvero ben fatto ed articolato e contiene risorse totalmente gratuite.

Il corso è articolato in 35 puntate divise in due sezioni, Italiano in famiglia 1 (20 puntate) e Italiano in famiglia 2 (15 puntate).

Perché si parla di puntate?

Perché ogni lezione parte da un video, che contiene perlopiù situazioni comunicative di vita reale. Successivamente si passerà agli esercizi e infine alla verifica degli apprendimenti.

Vedi l'immagine esplicativa in basso



martedì 14 ottobre 2014

Marino Moretti - Vendemmia (poesia)

Marino Moretti - Vendemmia



Nei campi è tutto un bagliore,
di grappoli d'oro, di falci,
tutto un gioire di tralci
che ostentano qualche rossore.

Nei campi è tutta una festa
di luci, di ombre, di canti:.
ridon gli sguardi esultanti
per tanta messe rubesta.

S'alzan gli accenti sonori
delle più gaie canzoni
dai verdi rossi festoni
e dagli intrepidi cuori.


E s'ode insieme una schiera
di donne cantilenare
nel breve cielo che pare
un cielo di primavera.

lunedì 13 ottobre 2014

British Council - Sito eccellente per imparare l'inglese

British Council è un sito davvero straordinario per imparare l'inglese on line. Spesso si pensa che imparare una lingua con le risorse del web sia difficile, impossibile o molto difficile. Questa risorsa, invece, ci fa ricredere, perché è davvero efficace e completa. 

Il sito ha alcune sezioni principali, utili per uno studio sistematico: listen and watch, grammar and vocabulary, fun and games, business and work e write.

In questo modo si può procedere ad un apprendimento "step by step", passo dopo passo.

Ma c'è anche un altro modo per apprendere, ed è davvero molto stimolante. 

Occorre andare nel settore del sito dal nome LISTEN AND WATCH dove ci sono moltissime video lezioni e podcast audio su svariatissimi argomenti. Nei video partecipano diversi attori in molte situazioni di vita.

Ma c'è di più!

In basso ad ogni lezione trovi l'area "transcript" dove c'è per iscritto tutto il testo che hai ascoltato nel video o nel podcast.

Ancora più in basso trovi dei test sulla comprensione.

Più giù c'è anche il file in PDF della lezione da scaricare e ...

In fondo alla lezione le regole grammaticali presenti nel video o nel podcast. Cliccando su di esse si va alla pagina con tutta la spiegazione.

Insomma, davvero una bella risorsa per l'apprendimento dell'inglese, a mio avviso valida per ogni ordine e grado di scuola.


domenica 12 ottobre 2014

Si dice "ha piovuto" o "è piovuto"? - Italiano Senza Errori

Si dice "ha piovuto" o "è piovuto"? Questo è un dubbio linguistico frequente, che riguarda l'uso dell'ausiliare con i verbi che indicano fenomeni atmosferici (piove, nevica, grandina ...).

Le grammatiche suggeriscono che vanno bene entrambe le forme, anche se in passato prevedevano per questo tipi di verbi l'uso dell'ausiliare "essere".

E' vero anche, però, che una piccola differenza ce l'avremmo, un caso in cui è meglio usare l'ausiliare avere al posto dell'ausiliare essere.

Quando il verbo si riferisce ad un evento atmosferico che si è protratto nel tempo allora è preferibile usare l'ausiliare avere.

Due esempi chiariranno la questione:

- Ieri è piovuto: in questo caso usiamo l'ausiliare essere senza nessun problema.

- Ieri ha piovuto per 3 ore: in questo caso ci riferiamo all'evento atmosferico, la pioggia appunto, sottolineando che esso ha avuto la durata di 3 ore. Per questa ragione si usa il verbo avere al posto del verbo essere.

Abbiamo usato il verbo piovere, ma ovviamente la regola vale per ogni verbo che indichi eventi atmosferici.

sabato 11 ottobre 2014

Giovanni Pascoli - La vendemmia (poesia)

Giovanni Pascoli: La vendemmia

Dicesti: il bello è bello, ma non dura.
E vendemmiasti. E era un giorno asciutto
si scivolava per la grande asprura.
Cupo di vespe era un ronzio per tutto,
calda era l'uva e, nei bigonci ancora,
rendeva già l'odor del mosto e il rifiuto.

La gente era venuta sull'aurora
quando la guazza e la nebbietta inerte
vapora in cielo, e il cielo si colora.
Allor le donne ascesero per l'erta,
parlando basso, e recidiando a prova
le pigne con le piccole ugne esperte.

Le recideano al nodo che si trova
a mezzo il gambo. Le galline intorno
bandian l'annunzio, ad or ad or, dell'ovo.
Ma crebbe il vario favellio col giorno.
Montaron, per tagliare le pinzane,
un giovinetto sul pioppo e sull'orno.

IL ciel già si colorava in fuoco.
AL colmo tino un giovinetto snello
si Lanciò su, come a provar per gioco.
Stette sull'orlo un poco in piedi bello,
raggiante tutto del suo domani,
a braccia spante, simile ad un uccello.

Poi si chinò, s'apprese con le mani
all'orlo, e dentro, fra Le pigne frante
tuffò le gambe e sul crosciar dei grani.

Il rosso mosto risalì spumante
sopra i garretti; ed ei girava a tondo
premendo coi calcagni e con le piante.
E il sole rosso illuminava il biondo
vendemmiatore...