Siamo abituati ad ascoltarne la sua musica, ad apprezzare i suoi concerti e componimenti. Talvolta ci ritroviamo a fischiettare le sue melodie senza accorgercene e lo associamo al talento, al genio, al prodigio musicale.
Pare dalla sua biografia che fosse un giocherellone scapestrato, che diventava improvvisamente serio ed assorto solo quando si trovava con uno strumento musicale tra le mani.
Eppure è poco conosciuto per le sue riflessioni, i suoi pensieri, che esternava spesso nelle lettere scritte al padre, alla sorella.
Segue una sua bellissima riflessione sulla vita. Buona Lettura
Non vado mai a dormire senza pensare che, per quanto io sia giovane, il giorno dopo potrei non esserci più - e di tutte le persone che mi conoscono nessuno potrà dire che io abbia un modo di fare imbronciato o triste - e ringrazio tutti i giorni il Signore di questa beatitudine, che auguro di cuore a tutti gli uomini.
Wolfgang Amadeus Mozart al padre, 4 aprile 1787
(4 anni prima di morire)
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