giovedì 5 febbraio 2015

Quando una scuola si può definire "difficile"? Ecco i criteri.

Spesso i docenti si lamentano di avere classi "difficili", o persino di lavorare in una scuola "diffcile", vuoi perché gli alunni sono facinorosi e difficili da gestire, vuoi perché la scuola sorge in un contesto socio- economico degradato.
Ma quali sono, effettivamente, le caratteristiche di una scuola per poter essere considerata "difficile"?

Di seguto elenchiamo alcuni fattori che possono definire una scuola "diffcile". Sono tratti dal testo "Sopravvivere nelle classi difficili", di Paul Blum, edito da Erickson (ottava ristampa, novembre 2013).

- Una scuola che è in fondo, o quasi, della classifica delle scuole della sua zona;

- Una scuola con una percentuale dallo 0 a 25 di alunni con una buona media;

- Una scuola che con fatica ottiene una frequenza dell'80%e un tasso di assenze ingiustificate inferiore al 5%;

- Una scuola in cui circa il 40% degli alunni ha diritto a pasti gratuiti;

- Una scuola con un elevat numero di alunni che presentano problemi di linguaggio, lettura e scrittura;

- Una scuola che è costretta ad accettare una popolazione di alunni largamente casuale (spesso esclusa dalle scuole locali più popolari o proveniente dalle scuole speciali ora chiuse) a causa della scarsità di richieste di iscrizione.

Perché una scuola sia considerata "difficile", quindi, deve esservi la presenza di alcuni - o tutti - i fattori espressi in precedenza.

Al link che segue verrai rimandato ad un post dove trovare infromazioni, le tecniche e un'ampia bibliografia per imparare a gestire le classi difficili.
 

E la vostra scuola com'è? ;) 

Buon Lavoro!!!

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