martedì 31 marzo 2015

Storia di un crociato e di una reliquia - Educare Narrando


Si tratta di un apologo che gira sul web, di cui ignoro chi sia l'autore. Al di là di questo, però, è una piccola narrazione da cui estrapolare molte riflessioni e considerazioni.

Una tra tutte è il potere dell'autosuggestione rispetto alle credenze, religiose e non, su cui si basano molti culti e molti fenomeni di inspiegabili guarigioni. 

STORIA DI UN CROCIATO E DI UNA RELIQUIA

"Un crociato, in punto di morte, confessò le sue colpe e, fra le altre, quello che era il suo più grande tormento. Di ritorno dalla Terra Santa egli portava cucita sul giustacuore una sacra reliquia: un pezzo di legno della croce del Salvatore. Caduto in un'imboscata, era stato gravemente ferito e derubato della preziosa testimonianza della fede cristiana. Guarito, non aveva voluto mancare al suo compito e, benché combattuto da mille scrupoli, aveva finito col sostituire il pezzo di Legno Sacro con un comunissimo altro pezzo. Nessuno avrebbe mai saputo della mistificazione, egli si era detto, per darsi una giustificazione sufficiente. La "reliquia" era stata deposta in una meravigliosa teca d'oro, in una delle abbazie più eminenti della cristianità e qui venerata per numerosi anni. Era pure avvenuto che molti fedeli erano stati prodigiosamente guariti da infermità e da malattie insanabili grazie a d essa. Col passare del tempo era divenuta insomma una reliquia taumaturgica tra le più importanti. Il rimorso, però, non aveva smesso mai di travagliare l'anima del crociato. Ora, sul punto di morire, egli sentiva che non avrebbe potuto portare con sé il segreto di quel suo dramma interiore. Finì col confessare. Quando il fatto inevitabilmente diventò di pubblico dominio, la reliquia smise di produrre miracoli...."


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