sabato 4 aprile 2015

La più grande malattia dei nostri giorni... - Teresa di Calcutta - Educare Narrando

Seguono le parole di Madre Teresa di Calcutta, che alla sua attività missionaria di "povera in mezzo ai poveri" aggiungeva un'analisi acuta della società, del mondo in cui viveva, del cuore dell'essere umano scandagliato nei suoi numerosi meandri. Ed è così che questa donna umile, minuta, che prendeva su di sé le pene dei poveri e dei reietti senza il clamore dei media (morì a pochi giorni di distanza da Lady Diana, e la sua dipartita fu oscurata dai media mondiali, concentrati sulle vicende della principessa del Galles), riconosce la povertà dell'uomo nel "non sentirsi amati".

Da leggere attentamente:

La più grande malattia dei nostri giorni non è la lebbra o la tubercolosi, bensì l'esperienza e la sensazione di non sentirsi amati, protetti, e di sentirsi anzi respinti da tutti.

Il più grande dei mali è la mancanza di amore e di carità, le tremenda indifferenza di ognuno nei confronti dei propri vicini che vivono dirimpetto e che restano vittime dello sfruttamento, della corruzione, della povertà e della malattia.

La lebbra peggiore è la solitudine, e la solitudine sta a Roma, a New York, dovunque. Puoi trovare Calcutta in tutto il mondo, se hai occhi per vedere. Dovunque ci sono i non amati, i non voluti, i respinti, i dimenticati. Questa è la povertà più grande. Se ci fossero i poveri sulla luna noi dovremmo andarci. 

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