lunedì 1 giugno 2015

“Oltrepassare i confini”… con la scrittura collettiva

Leggendo “Tra il dire e il fare” di E. Strobino, dedicato a coloro che amano oltrepassare i confini della lezione frontale e delle discipline rigidamente definite, ritrovo felicemente questo autentico passo sulla ‘’scrittura collettiva’’, estratto da “Lettera a una professoressa” di Don Milani. L’obiettivo della scrittura collettiva era giungere alla produzione di un testo partendo da contributi individuali anche confusi e frammentari.

Impossibile resistere alla sua integra condivisione:

 “Noi dunque si fa così.
Per prima cosa ognuno tiene in tasca un notes.
Ogni volta che gli viene un’idea ne prende appunto. Ogni idea su un foglietto separato e scritto da una parte sola.
Un giorno si mettono insieme tutti i foglietti su un grande tavolo. Si passano a uno a uno per scartare i doppioni. Poi si riuniscono i foglietti imparentati in grandi monti e son capitoli. Ogni capitolo si divide in monticini e son paragrafi.
Ora si prova a dare un nome a ogni paragrafo.
Se non si riesce vuol dire che non contiene nulla o che contiene troppe cose. Qualche paragrafo sparisce. Qualcuno diventa due.
Coi nomi dei paragrafi si discute l’ordine logico finchè nasce uno schema.
Con lo schema si riordinano i monticini.
Si prende il primo monticino, si stendono sul tavolo i suoi foglietti e se ne trova l’ordine. Ora si butta giù il testo come viene viene.
Si ciclostila per averlo davanti tutti eguale.
Poi forbici, colla e matite colorate. Si butta tutto all’aria. Si aggiungono foglietti nuovi. Si ciclostila un’altra volta. Comincia la gara a chi scopre parole da levare, aggettivi di troppo, ripetizioni, bugie, parole difficili, frasi troppo lunghe, due concetti in una frase sola.
Si chiama un estraneo dopo l’altro. Si bada che non siano stati troppo a scuola. Gli si fa leggere ad alta voce. Si guarda se hanno inteso quello che volevamo dire.
Si accettano i loro consigli purchè siano per la chiarezza.
Si rifiutano i consigli di prudenza.”
(Don Milani, Lettera a una professoressa, Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, 1967)

Naturalmente, come viene sottolineato anche nel libro di Strobino, con le tecnologie informatiche tale pratica didattica può essere facilitata e accelerata nelle sue fasi. 

Finalizzata all’acquisizione di "saperi specifici", la "scrittura collettiva" si fonda su modalità di relazione fondamentali dal punto di vista educativo:
  • scambio, condivisione e arricchimento di idee e competenze
  • collaborazione tra membri di un gruppo
  • gestione pacifica di conflitti
  • occasione di piacere e divertimento

La scrittura collettiva si rifà alle fasi della retorica antica: inventio, dispositio, elocutio, confirmatio, che meritano di essere rispolverate e approfondite … J

Buona ricerca e buona pratica.

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