sabato 5 settembre 2015

Religione e ragione: lettera di Thomas Jefferson a suo nipote Peter Carr - Educare narrando

Riporto di seguito una lettera scritta da Thomas Jefferson, uno dei più autorevoli padri degli Stati Uniti D'America, al nipote Peter Carr. Essa può considerarsi un manifesto del libero pensiero e del pensiero critico, che suggerirei di far leggere agli alunni all'inizio di ogni corso di I.R.C.
Per la conoscenza del mondo, non possiamo abdicare rispetto alle nostre facoltà razionali. Vale anche per la conoscenza religiosa; in fondo Dio non avrà nulla da temere se l'uomo usa liberamente le facoltà dell'intelletto che Egli stesso gli ha creato ("ammesso che sia così", risponderebbe un non credente). Perché un Dio dovrebbe creare la mente razionale nell'uomo e chiedergli di non usarla per conoscerlo?

"Perché se Dio esiste davvero, egli apprezzerà più l’omaggio della ragione che la paura cieca"
Vi invito a questa lettura illuminante, acuta ed intelligente.

La religione. Adesso sei abbastanza maturo per prendere in esame questo argomento. Prima di tutto liberati di tutti i preconcetti per far spazio all’unicità e all’originalità di opinione, concediti il lusso del preconcetto solo per ogni altro argomento che non sia la religione. La religione è una cosa troppo importante, e le conseguenze dell’errore potrebbero essere troppo serie. D’altronde devi sbarazzarti anche di tutte le paure e dei bassi pregiudizi sotto i quali le menti deboli si piegano servilmente. Fai in modo che la ragione abbia piena lucidità, e presenti davanti al suo tribunale ogni fatto, ogni opinione. Domanda spavaldo, anche per quanto riguarda l’esistenza di Dio: perché se Dio esiste davvero, egli apprezzerà più l’omaggio della ragione che la paura cieca.
Ovviamente prenderai in considerazione prima la religione del tuo paese. Leggi la Bibbia allora, così come leggeresti Tito Livio o Publio Cornelio Tacito. Il fruscio dei fatti si ritrova all’interno del corso ordinario della Natura, presterai fede all’autorità dello scrittore quindi, come fai con gli scrittori come Livio e Tacito. La testimonianza dello scrittore va a suo favore, e se parla di fatti che non sono contro le leggi della natura è un vantaggio. Ma quei fatti raccontati nella Bibbia che contraddicono le leggi naturali devono essere esaminati più accuratamente e sotto vari punti di vista, devi ricorrere alla presunta ispirazione divina dello scrittore.
Esamina su quali prove si fonda la sua pretesa, e valuta se le prove del caso a cui fa riferimento sono tanto forti che la falsità di queste sarebbe più improbabile di un cambiamento delle leggi naturali. Per esempio nel libro di Giosuè noi leggiamo che il Sole si è fermato per svariate ore: ora se avessimo letto una cosa del genere in Livio o in Tacito, l’avremmo classificata insieme alle docce di sangue, le statue parlanti, le bestie, eccetera. Ma pare che lo scrittore che ha scritto questa cosa sia stato ispirato da Dio, quindi esamina, candidamente, quali sono le prove a sostegno dell’ipotesi che sia stato effettivamente ispirato. Sei tu che devi valutare questa pretesa, perché milioni di persone ci credono già. Comunque tu ne sai abbastanza di astronomia da capire quanto sia contrario alle leggi naturali che un corpo astrale come la Terra, che compie un moto di rotazione sul proprio asse, possa essersi fermato senza che questo improvviso fermarsi non abbia provocato un generale abbattimento di animali, alberi, edifici, e dopo un certo periodo di tempo, lo stesso corpo, abbia ripreso il suo moto senza provocare una seconda catastrofe generale. Questa interruzione del moto terrestre, o la prova che afferma ciò, rientra più all’interno della legge della probabilità?
Ti capiterà poi di leggere il Nuovo Testamento, un libro che parla della storia di un personaggio chiamato Gesù. Tieni bene a mente i pareri opposti: c’è chi crede che egli sia stato generato da Dio e partorito da una vergine, che sia stato capace di sospendere e rovesciare le leggi naturali a comando, e sia infine asceso fisicamente al cielo; ma c’è anche chi crede che egli fosse un figlio illegittimo dal cuore generoso e una mente appassionata, che abbia fatto quello che ha fatto senza pretese di divinità, finendo poi per crederci lui stesso e sia stato quindi condannato a morte per sedizione, secondo il diritto romano.
Tutte queste cose di argomento religioso di cui ti sto parlando sono trattate nei libri da me menzionati, libri che ti aiuteranno nelle tue indagini, a patto di mantenere la ragione vigile e senza aver paura delle conseguenze. Se finirai col credere che non esiste alcun dio, ti sentirai incoraggiato dalla virtù o dal piacere che ti dà questa tua ricerca, e dall’amore del prossimo che essa ti procurerà. Se troverai invece un motivo per credere nell’esistenza di un dio, se sarai consapevole che stai agendo proprio sotto i suoi occhi, e che lui ti approva, ti sentirai ancora più incoraggiato: se esiste una vita dopo la morte, la speranza in una felicità futura aumenterà la brama di guadagnarsela, e se Gesù era anche Dio, allora sarai confortato dal suo amore e aiuto.
In conclusione, te lo ripeto, devi abbandonare tutti i pregiudizi da un lato e dall’altro, e non devi né credere né rifiutare niente, solo perché qualcun altro l’ha creduto o rifiutato. La tua ragione è l’unica guida che ti ha donato il cielo, e tu sei responsabile non per la sua correttezza, ma solo per l’onestà di quello che tu decidi. Parlando del Nuovo Testamento ho dimenticato di dire che dovresti leggere tutte le storie di Cristo, anche quelle che alcuni uomini di Chiesa ritengono apocrife. Perché anche chi ha scritto queste storie, proprio come gli altri scrittori, afferma di essere stato ispirato da Dio, e quindi devi giudicare se questo è vero solo secondo il tuo pensiero, e non secondo quello che può pensare un consiglio ecclesiastico.
Thomas Jefferson,
Letter to Nephew Peter Carr from Paris,
10 agosto 1787



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