Alla luce di quanto previsto dalla Legge 107/2015, ai docenti verrà richiesto un ulteriore impegno professionale, che consisterà in una formazione obbligatoria espletata in 125 ore di attività ripartite in tre anni.
Il testo di legge così recita:
"Nell’ambito degli adempimenti connessi alla funzione docente, la formazione in servizio dei docenti di ruolo è obbligatoria, permanente e strutturale. Le attività di formazione sono definite dalle singole istituzioni scolastiche in coerenza con il piano triennale dell’offerta formativa e con i risultati emersi dai piani di miglioramento delle istituzioni scolastiche previsti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80, sulla base delle priorità nazionali indicate nel Piano nazionale di formazione, adottato ogni tre anni con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, sentite le organizzazioni sindacali rappresentative di categoria.
Nell'arco di un triennio ai docenti verranno richieste 40 ore di attività frontali e 85 ore in attività di ricerca e riflessione sulla professionalità, ripartite in 5 unità formative da 25 ore ciascuna.
Un totale, dunque, di 125 ore triennali di formazione.
Le reti di scopo o di ambito dovranno così realizzare piani di formazione triennali per le scuole che dovranno intersecarsi con il piano individuale di sviluppo professionale che ciascun docente concorderà con il Dirigente Scolastico. In più ogni docente disporrà di un personale portfolio che servirà a fornire una rendicontazione della sua carriera e del suo percorso formativo, il tutto finalizzato anche alla "Chiamata diretta" dei docenti. L'aggiornamento del portfolio sarà a cura del docente stesso, presso uno spazio telematico a lui riservato.
La UIL e la CGIL esprimono già il loro malcontento sollevando diverse perplessità e riserve. Succede sempre così, in fondo: c'è sempre qualcosa che non va in ogni proposta poiché tutto è perfettibile. Staremo a vedere la reale applicazione del Piano della formazione.
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