"I genitori migliori sono quelli che non si chiedono continuamente se sono bravi genitori".
E' una frase significativa, questa, che può racchiudere il messaggio educativo che Raffaele Morelli - noto psicoterapeuta e ospite fisso di numerose trasmissioni radiofoniche e televisive - intende comunicare con questo suo ultimo libro.
Nella video presentazione del suo lavoro, inoltre, l'Autore racconta un altro aneddoto significativo: riferisce la testimonianza di una famosa psicanalista, Maria Luisa Von Franz, che a Napoli si imbatté in una cuoca, madre di numerosi figli (circa 6/7). Rimase impressionata dalla difficoltà con cui la donna riusciva a tenere a bada i pargoli, che saltavano, scappavano, gridavano, rompevano gli oggetti: lo faceva gridando, dimenandosi, imprecando. Eppure, sottolinea, la madre era spontanea e quei figli erano straordinariamente felici.
Spontaneità, quindi, in antitesi all'eccessiva intellettualizzazione e "mania di perfezione" dei genitori "moderni". Che sia proprio questo a rovinare la salute affettiva dei figli e a minare profondamente la loro aspirazione alla felicità?
E cos'altro dovrebbe desiderare un educatore - nel caso specifico il genitore - se non la felicità dell'educato?
Sulle proposte educative di questo libro non sveliamo oltre. La presentazione la trovate nel video in fondo al post.
Sarebbe anche interessante chiedersi se il modello educativo genitore-figlio proposto da Morelli possa essere esportato nella relazione educativa insegnante- alunno, pur con tutti i necessari distinguo dovuti alla diversità di ruoli e funzioni. Queste conclusioni spettano a ciascuno, e saranno inevitabilmente diverse.
Eppure nella pedagogia recente c'è un esempio di educazione libertaria istituzionalizzata, dove gli allievi sembrano più cresciuti che educati, forse anche più accolti che istruiti: è il modello educativo della scuola di Summerhill, una località a nord di Londra.
Un bellissimo libro ne racconta le caratteristiche, ed è possibile scaricarlo gratuitamente a questo link:
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