Da un po' non scriviamo un articolo nella rubrica "Italiano Senza Errori". Ricominciamo oggi soffermandoci su un dilemma che riguarda non soltanto i ragazzi sui banchi di scuola (che il più delle volte sbagliano), ma anche adulti e persino insegnanti.
La questione spinosa è la seguente: si firma cognome + nome, ad es. Alighieri Dante, oppure nome + cognome, cioè Dante Alighieri?
Il modo corretto è senza dubbio il secondo, vale a dire NOME + COGNOME, sebbene vi sia un'abitudine, diffusa soprattutto nella pubblica amministrazione, a preferire il cognome anteposto al nome.
A sostegno della forma corretta "nome + cognome" ci sono delle ragioni storiche. Il cognome, infatti, nasce al fine di specificare meglio il nome, per evitare delle possibili confusioni: il già citato Dante Alighieri stava a significare, ad esempio, "Dante figlio di Alighiero"; oppure Gianni Fabbri specificava il mestiere praticato; o ancora il cognome rappresentava una caratteristica fisica della persona a cui veniva affibbiato, come nel caso di Mirko Piccinini.
Perciò come nella lingua italiana l'aggettivo segue in genere il sostantivo per meglio specificarlo (es. Bicicletta rossa), allo stesso modo il cognome va posto dopo il nome poiché consiste in una ulteriore specificazione.
La forma "cognome + nome" non si può mai usare?
Si usa generalmente negli elenchi, ad esempio nell'ordine alfabetico degli alunni sul registro di classe o negli elenchi telefonici
E' così per tutte le altre lingue?
No, ad esempio in Ungheria e in Giappone si usa la forma "cognome + nome". In Islanda invece, dove i cognomi sono patronimici (derivano cioè dal nome del padre) e finiscono in -Son per i maschi (Anderson=figlio di Ander) e in - dottir per le femmine (figlia di ...), persino gli elenchi in ordine alfabetico seguono la forma "nome+cognome".
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