Siamo abituati, fin da scuola, a disegnare linee del tempo rivolte verso destra o verso l'alto, e intendiamo il passato come qualcosa di irrecuperabile e il futuro come il "non ancora", come l'ignoto che ci riserva non si sa cosa. Alcune discipline orientali, dal canto loro, propongono forme di meditazione per addestrare a vivere il "presente", nel "qui" e nell' "ora".
Al modo di concepire il tempo degli antichi Greci - una percezione del tempo circolare, come circolare è l'alternarsi del giorno e della notte o delle stagioni - il cristianesimo, soprattutto sotto l'influsso di Agostino, sostituisce un'idea del tempo lineare, fatta di passato, presente, futuro che corrisponde al tempo del peccato, della penitenza e della salvezza.
Questo modo di intendere il tempo imbeve la nostra cultura fin in profondità.
Ma le cose stanno proprio così? Il tempo, nel modo in cui lo concepiamo, esiste davvero? Possiamo parlare di passato in riferimento a ciò che "non è più" e di futuro su "ciò che non è ancora"?
Proponiamo un video, tratto dal nostro canale SAPIENS SAPIENS (iscrivetevi, se vi fa piacere! :) ), in cui affrontiamo il discorso TEMPO con l'aiuto di illustri studiosi: il grande fisico Carlo Rovelli e il filosofo Emanuele Severino (giudicato da Massimo Cacciari il più grande del Novecento insieme ad Heidegger). In più riportiamo due frammenti tratti da Quark e da un documentario della National Geographic
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