Riportiamo dal sto del MIUR
Si pubblicano in allegato esempi di prova relativi agli indirizzi ITAT - elettronica ed elettrotecnica; ITBA - chimica materiali e biotecnologie; ITEC - elettronica ed elettrotecnica - tecnologie e progettazione di sistemi elettrici ed elettronici; ITET - elettronica ed elettrotecnica - sistemi automatici; LI12, EA08 - SCIENZE UMANE - OPZIONE ECONOMICO SOCIALE
venerdì 30 marzo 2018
Esami di Stato, esempi di II prova scritta 2017/18 per alcuni indirizzi
domenica 25 marzo 2018
Si scrive "da" o "dà"? "Pò" o "po' "? Guardate con attenzione: una marea di insegnanti fa questi errori
Non è affatto scontato, né banale, ricordare alcuni diffusissimi errori di ortografia che, ovviamente, si fanno senza saperlo.
E vengono commessi ovunque: oltre che dagli studenti, anche da professionisti coltissimi o da docenti molto preparati nella loro disciplina (diversa dall'italiano).
E senza far appello allo scandalo, o alla scuola che non funziona, diciamo semplicemente che non si può sapere tutto, che alcune cose si dimenticano soprattutto se si è impegnati a fare altro, che nell'istruzione di chiunque ci sono lacune più o meno estese. Poco male.
Questo video, ed altri video come questo all'interno dei canale, vuole porre rimedio ad errori diffusissimi nell'ortografia dei monosillabi.
Prima di lasciarvi al suddetto video, però, vi chiediamo - se volete e se lo ritenete utile - di iscrivervi al canale youtube associato a questo sito, "Sapiens Sapiens":
https://www.youtube.com/channel/UCRCBaQH-wpfK0pxJwqW7XUw?view_as=subscriber
E vengono commessi ovunque: oltre che dagli studenti, anche da professionisti coltissimi o da docenti molto preparati nella loro disciplina (diversa dall'italiano).
E senza far appello allo scandalo, o alla scuola che non funziona, diciamo semplicemente che non si può sapere tutto, che alcune cose si dimenticano soprattutto se si è impegnati a fare altro, che nell'istruzione di chiunque ci sono lacune più o meno estese. Poco male.
Questo video, ed altri video come questo all'interno dei canale, vuole porre rimedio ad errori diffusissimi nell'ortografia dei monosillabi.
Prima di lasciarvi al suddetto video, però, vi chiediamo - se volete e se lo ritenete utile - di iscrivervi al canale youtube associato a questo sito, "Sapiens Sapiens":
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sabato 24 marzo 2018
Un gioco didattico che educa a schierarsi con il più debole: il lupo e l'agnello
Se pensiamo che educare alla solidarietà, a prendere le difese del più debole e di chi subisce soprusi e ingiustizie, sia un valore allora questo gioco didattico fa al caso nostro.
"Il lupo e l'agnello" è la celebre favola di un prepotente e di una vittima: usiamo questo topos narrativo per farne un gioco efficacissimo, adatto ai bambini fino al biennio della scuola secondaria di I grado.
Le caratteristiche dell'attività le troverete spiegate nel video in basso.
Mi raccomando, iscrivetevi al canale youtube associato a questo sito (se vi va ovviamente)! :):
https://www.youtube.com/channel/UCRCBaQH-wpfK0pxJwqW7XUw?view_as=subscriber
"Il lupo e l'agnello" è la celebre favola di un prepotente e di una vittima: usiamo questo topos narrativo per farne un gioco efficacissimo, adatto ai bambini fino al biennio della scuola secondaria di I grado.
Le caratteristiche dell'attività le troverete spiegate nel video in basso.
Mi raccomando, iscrivetevi al canale youtube associato a questo sito (se vi va ovviamente)! :):
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martedì 20 marzo 2018
Ebook gratuito: "Osservo, ipotizzo, comprendo", percorsi per le competenze per l'asse scientifico-tecnologico
Libro di 98 pagine di Federico Batini (cliccando sul link sarai ricondotto al sito dell'autore, ricco di materiali e proposte formative).
Questi gli obiettivi principali del volume:
Di seguito l'indice che precede sei percorsi di competenze:
1. La mappa del terreno circostante
2. Che cosa significa sviluppare (far sviluppare) competenze
3. Le 16 competenze di base e le competenze di cittadinanza italiane
4. Le competenze e le Indicazioni nazionali
5. L’asse scientifico-tecnologico
6. Le competenze obiettivo e la loro declinazione
- Il quadro teorico fornisce gli elementi di base per l’approccio a una didattica per competenze nelle scienze.
- I tre percorsi didattici sono composti da istruzioni per il docente, brani stimolo e schede attività che propongono analisi dei fenomeni e attività sperimentali.
Questi gli obiettivi principali del volume:
• Insegnare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza – l’universo, il pianeta, la natura, la vita,
l’umanità, la società, il corpo, la mente, la storia – in una prospettiva complessa, volta cioè a superare
la frammentazione delle discipline e a integrarle in nuovi quadri d’insieme;
• Promuovere i saperi propri di un nuovo umanesimo: la capacità di cogliere gli aspetti essenziali dei
problemi; la capacità di comprendere le implicazioni, per la condizione umana, degli inediti sviluppi
delle scienze e delle tecnologie; la capacità di valutare i limiti e le possibilità delle conoscenze;
la capacità di vivere e di agire in un mondo in continuo cambiamento;
• Diffondere la consapevolezza che i grandi problemi dell’attuale condizione umana (il degrado ambientale, il caos climatico, le crisi energetiche, la distribuzione ineguale delle risorse, la salute e
la malattia, l’incontro e il confronto di culture e di religioni, i dilemmi bioetici, la ricerca di una
nuova qualità della vita) possono essere affrontati e risolti attraverso una stretta collaborazione non
solo fra le nazioni, ma anche fra le discipline e fra le culture. […]
Di seguito l'indice che precede sei percorsi di competenze:
1. La mappa del terreno circostante
2. Che cosa significa sviluppare (far sviluppare) competenze
3. Le 16 competenze di base e le competenze di cittadinanza italiane
4. Le competenze e le Indicazioni nazionali
5. L’asse scientifico-tecnologico
6. Le competenze obiettivo e la loro declinazione
- Il quadro teorico fornisce gli elementi di base per l’approccio a una didattica per competenze nelle scienze.
- I tre percorsi didattici sono composti da istruzioni per il docente, brani stimolo e schede attività che propongono analisi dei fenomeni e attività sperimentali.
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domenica 18 marzo 2018
Ci va la virgola prima della "E"? Sfatiamo un falso mito #italianosenzaerrori
Continua la video rubrica sui principali errori di italiano. Non è superfluo concentrarsi sugli errori della lingua italiana, e non lo è neppure per chi fa l'insegnante. Sono di qualche giorno fa gli articoli che evidenziano la mole enorme di errori di ortografia commessi da aspiranti insegnanti in occasione del concorso 2016: acca, doppie, "xché" al posto di "perché", e così via.
Questi video, però, si concentrano soprattutto su sottigliezze, errori che può commettere chiunque senza rendersene conto.
Ad esempio, uno riguarda la virgola prima della "e": ci va o no? Sembra che esista una regola aurea secondo cui prima della "E" la virgola non ci va mai. Spesso nella scuola primaria ci viene insegnato questo, ma è proprio così?
Lo vediamo in questo video.
Vi invitiamo anche ad iscrivervi al canale YouTube associato a questo sito, SAPIENS SAPIENS, dove potete trovare video molto interessanti, suddivisi in playlists, per argomenti:
https://www.youtube.com/channel/UCRCBaQH-wpfK0pxJwqW7XUw
Questi video, però, si concentrano soprattutto su sottigliezze, errori che può commettere chiunque senza rendersene conto.
Ad esempio, uno riguarda la virgola prima della "e": ci va o no? Sembra che esista una regola aurea secondo cui prima della "E" la virgola non ci va mai. Spesso nella scuola primaria ci viene insegnato questo, ma è proprio così?
Lo vediamo in questo video.
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Virgola prima della e
martedì 13 marzo 2018
Insegnare filosofia con la didattica 2.0, un WEBINAR GRATUITO
La Scuola Academy propone ai docenti di scuola secondaria di
secondo grado un webinar gratuito sull'insegnamento della Filosofia con la
Didattica 2.0 in programma per martedì 20 marzo dalle ore 15.00 alle ore 16.30.
La video lezione affronta come le tecnologie possono essere
utilizzate per insegnare Filosofia in maniera innovativa.
Alla fine della video lezione è previsto un forum con il
relatore.
Il relatore, Anselmo Grotti, è dirigente scolastico ed
esperto di didattica 2.0.
La partecipazione è gratuita (con rilascio dell'attestato),
ma l'iscrizione è obbligatoria.
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domenica 11 marzo 2018
Rendere efficace la lezione frontale con l'apprendimento cooperativo: ecco come fare
Chi ha detto che la didattica collaborativa implica l'eliminazione della lezione frontale?
Esistono pratiche didattiche che permettono di combinare la lezione frontale (in cui l'insegnante parla e gli studenti ascoltano) con le attività cooperative.
Anche in questo video proponiamo delle tecniche molto efficaci per mantenere viva l'attenzione della classe durante la lezione frontale e per favorire la rielaborazione e la memorizzazione degli studenti divisi in piccoli gruppi.
Lezione frontale e apprendimento cooperativo vanno così a braccetto, integrandosi in un connubio didattico davvero molto efficace.
Vi invitiamo ad iscrivervi al canale YouTube associato a Guamodì Scuola. Si chiama Sapiens Sapiens. Potete iscrivervi, se vi fa piacere, qui:
https://www.youtube.com/channel/UCRCBaQH-wpfK0pxJwqW7XUw?view_as=subscriber
Esistono pratiche didattiche che permettono di combinare la lezione frontale (in cui l'insegnante parla e gli studenti ascoltano) con le attività cooperative.
Anche in questo video proponiamo delle tecniche molto efficaci per mantenere viva l'attenzione della classe durante la lezione frontale e per favorire la rielaborazione e la memorizzazione degli studenti divisi in piccoli gruppi.
Lezione frontale e apprendimento cooperativo vanno così a braccetto, integrandosi in un connubio didattico davvero molto efficace.
Vi invitiamo ad iscrivervi al canale YouTube associato a Guamodì Scuola. Si chiama Sapiens Sapiens. Potete iscrivervi, se vi fa piacere, qui:
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giovedì 8 marzo 2018
Nonna mi manda a scuola ogni giorno, con quegli occhi che non leggono più il mondo
Poco fa guardavo la TV con mia nonna, seduti allo stesso tavolo. Il TG1 ha mandato in onda un servizio su Trump, che vuole introdurre dei dazi sull'alluminio e sull'acciaio. Mia nonna strizza gli occhi, cerca di capire. Poi si gira verso di me, con una faccia un po' smarrita e un po' frustrata. In dialetto ciociaro mi ha chiesto cosa volesse dire quella notizia. Poi tenta: "Ferr' i acciai' n'n so buon chiù?". Ferro e acciaio non sono più buoni?
Mi riempie di compassione.
Mi riempie di compassione.
È una donna di 89 anni, che ha studiato fino alla seconda elementare. Dopo di che ha passato le giornate a cucinare per gli uomini che lavoravano nei campi, quando l'Italia era in prevalenza un paese agricolo: "i' ammasseva i maccarun", io ammassavo i maccheroni. Ha lavorato come un mulo, e se oggi l'Italia è un paese ricco dovremmo essere grati alle persone come lei.
Eppure c'è del rammarico in quegli occhi, quando dalla TV arrivano suoni ed immagini di un mondo che non capisce, che a volte interpreta come può e che altre volte rinuncia a comprendere. "I' chess capisc, alla scola n'n m' c'hann mannat": io questo capisco, perché a scuola non mi ci hanno mandato. Lo ripete sempre, amareggiata. Il mondo non lo capisce davvero, o lo capisce troppo poco ormai, ma è abbastanza intelligente da capire di non capire, e questa è insieme una consapevolezza e una condanna. Non ha mai imparato ad imparare; legge male e quindi legge poco e in tutta la sua vita avrà usato la scrittura solo per fare la sua firma, non più di cinque o sei volte.
Però nonna spesso mi fa da carburante quando proprio non mi va. Mi capita di essere demotivato a volte, con la sensazione di chi prova a svuotare l'oceano con un bicchierino da caffè. Faccio molti errori quando sto in classe: "avrei potuto o dovuto fare così", me lo dico sempre troppo tardi. Mi piace scherzare con gli studenti, ma a volte li accartoccerei. Poi segue un respiro profondo, mantengo la calma quasi sempre, e si va avanti. Altre volte però sbrocco, come direbbero loro. Pazienza.
Ma l'obiettivo, per quanto possibile, è togliere dagli occhi delle persone la frustrazione di chi si accorge di non capire il mondo, per mancanza di curiosità o per mancanza di chi la curiosità te la poteva far venire. Sarebbe bello avere un mondo di nonne libere: libere di leggere quel mondo che i loro nipoti sono impegnati a scrivere. E per questo - come direbbe lei scherzando - a 37 anni ancora vado a scuola.
Eppure c'è del rammarico in quegli occhi, quando dalla TV arrivano suoni ed immagini di un mondo che non capisce, che a volte interpreta come può e che altre volte rinuncia a comprendere. "I' chess capisc, alla scola n'n m' c'hann mannat": io questo capisco, perché a scuola non mi ci hanno mandato. Lo ripete sempre, amareggiata. Il mondo non lo capisce davvero, o lo capisce troppo poco ormai, ma è abbastanza intelligente da capire di non capire, e questa è insieme una consapevolezza e una condanna. Non ha mai imparato ad imparare; legge male e quindi legge poco e in tutta la sua vita avrà usato la scrittura solo per fare la sua firma, non più di cinque o sei volte.
Però nonna spesso mi fa da carburante quando proprio non mi va. Mi capita di essere demotivato a volte, con la sensazione di chi prova a svuotare l'oceano con un bicchierino da caffè. Faccio molti errori quando sto in classe: "avrei potuto o dovuto fare così", me lo dico sempre troppo tardi. Mi piace scherzare con gli studenti, ma a volte li accartoccerei. Poi segue un respiro profondo, mantengo la calma quasi sempre, e si va avanti. Altre volte però sbrocco, come direbbero loro. Pazienza.
Ma l'obiettivo, per quanto possibile, è togliere dagli occhi delle persone la frustrazione di chi si accorge di non capire il mondo, per mancanza di curiosità o per mancanza di chi la curiosità te la poteva far venire. Sarebbe bello avere un mondo di nonne libere: libere di leggere quel mondo che i loro nipoti sono impegnati a scrivere. E per questo - come direbbe lei scherzando - a 37 anni ancora vado a scuola.
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martedì 6 marzo 2018
Ebook gratuito: "Quando, dove, perché", percorsi per competenze per l'asse storico-sociale
Si tratta di un libro di 130 pagine di Federico Batini (cliccando sul link sarai ricondotto al sito dell'autore, ricco di materiali e proposte formative).
Questi gli obiettivi principali del volume:
Di seguito l'indice che precede sei percorsi di competenze:
1. Lakota… non Sioux
2. Che cosa significa sviluppare (far sviluppare) competenze
3. Le 16 competenze di base e le competenze di cittadinanza italiane
4. Le competenze e le Indicazioni nazionali
5. L’asse storico-sociale
6. Le competenze obiettivo e la loro declinazione
- Il quadro teorico fornisce gli elementi di base per l’approccio a una didattica per competenze nella storia e nella geografia.
- I quattro percorsi didattici sono composti da istruzioni per il docente, brani stimolo e schede attività su carte geografiche, linee del tempo, e altre esercitazioni caratteristiche delle materie affrontate.
Questi gli obiettivi principali del volume:
• Insegnare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza – l’universo, il
pianeta, la natura, la vita,
l’umanità, la società, il corpo, la mente, la storia – in
una prospettiva complessa, volta cioè a superare
la frammentazione delle discipline e a integrarle in nuovi
quadri d’insieme;
• Promuovere i saperi propri di un nuovo umanesimo: la capacità di cogliere gli
aspetti essenziali dei
problemi; la capacità di comprendere le implicazioni, per la
condizione umana, degli inediti sviluppi
delle scienze e delle tecnologie; la capacità di valutare i
limiti e le possibilità delle conoscenze;
la capacità di vivere e di agire in un mondo in continuo
cambiamento;
• Diffondere la consapevolezza che i grandi problemi dell’attuale condizione
umana (il degrado ambientale, il caos climatico, le crisi energetiche, la distribuzione
ineguale delle risorse, la salute e
la malattia, l’incontro e il confronto di culture e di
religioni, i dilemmi bioetici, la ricerca di una
nuova qualità della vita) possono essere affrontati e
risolti attraverso una stretta collaborazione non
solo fra le nazioni, ma anche fra le discipline e fra le
culture. […]
Di seguito l'indice che precede sei percorsi di competenze:
1. Lakota… non Sioux
2. Che cosa significa sviluppare (far sviluppare) competenze
3. Le 16 competenze di base e le competenze di cittadinanza italiane
4. Le competenze e le Indicazioni nazionali
5. L’asse storico-sociale
6. Le competenze obiettivo e la loro declinazione
- Il quadro teorico fornisce gli elementi di base per l’approccio a una didattica per competenze nella storia e nella geografia.
- I quattro percorsi didattici sono composti da istruzioni per il docente, brani stimolo e schede attività su carte geografiche, linee del tempo, e altre esercitazioni caratteristiche delle materie affrontate.
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Quando dove perché
lunedì 5 marzo 2018
Nuovo esame di terza media: ecco un esempio di prova della tipologia D tratta da Focus Junior (sulla gestione globale dei testi)
Altrove abbiamo presentato in sintesi le linee guida sul nuovo esame di terza media e una delle sue novità, con un esempio di prova: la tipologia C di produzione e comprensione del testo.
Di seguito proponiamo un esempio di prova della tipologia D.
Nella tipologia D lo studente è chiamato a dimostrare il possesso delle competenze generali per la gestione dei testi: lettura e comprensione, individuazione di gerarchie nelle informazioni contenute, analisi della lingua e del lessico, abilità nel riformulare un testo e nel realizzare una produzione scritta autonoma in relazione a un genere testuale, una situazione, un argomento e uno scopo.
La tipologia D può consistere in una prova che si riferisca alle altre tre tipologie: A, B e C
Di seguito proponiamo un esempio di prova della tipologia D.
Nella tipologia D lo studente è chiamato a dimostrare il possesso delle competenze generali per la gestione dei testi: lettura e comprensione, individuazione di gerarchie nelle informazioni contenute, analisi della lingua e del lessico, abilità nel riformulare un testo e nel realizzare una produzione scritta autonoma in relazione a un genere testuale, una situazione, un argomento e uno scopo.
La tipologia D può consistere in una prova che si riferisca alle altre tre tipologie: A, B e C
Esempio di prova che contempla le tipologie A e C
«I DRAGHI
Il drago (corpo di rettile, artigli affilati, ali di pipistrello e alito fiammeggiante), in molte saghe
della cultura occidentale del passato ha rappresentato l'incarnazione del male. Gli eroi
dovevano spesso confrontarsi con questo feroce mostro: forse conosci la leggenda di San
Giorgio che, valoroso soldato dell’imperatore Diocleziano, avrebbe ucciso un dragone
liberando così la figlia di un re. Tuttavia in altre tradizioni, per esempio in Oriente, i draghi
sono stati riconosciuti come simbolo di saggezza e di fortuna.
Ma i draghi non sono solo animali immaginari: vivono tra noi. Non sputano fuoco né
mangiano uomini come quelli delle saghe: sono rettili e pesci che vanno da poche decine di
centimetri a più di due metri di lunghezza. Vediamo ora alcuni strani animali che si sono
meritati questo temibile appellativo.
Il drago volante (Draco volans)
È una lucertola lunga circa 20, cm, è diffusa in Indonesia e ha una piccola membrana tra le
zampe anteriori e i fianchi che gli permette di planare lanciandosi tra gli alberi.
Il drago barbuto (Pogona vitticeps)
È un rettile che vive in Australia e Tasmania, è lungo 60-70 cm e possiede squame appuntite,
come una specie di barba, sulla gola e anche sui fianchi.
Il drago di Komodo (Varanus komodoensis)
Nella piccola isola indonesiana di Komodo, nel 1912 è stata scoperta la più grande specie di
lucertola esistente sulla Terra, che può arrivare a 3 metri di lunghezza e 165 chilogrammi di
peso. Pur esistendo da milioni di anni ed essendo simile agli antichi fossili del Pleistocene,
questo sauro è rimasto nascosto agli occhi della scienza fino al secolo scorso.
Il drago (conosciuto anche come varano) di Komodo è il più grande predatore dell’isola,
grazie a ghiandole velenifere e a una saliva carica di batteri. Mangia di tutto, può attaccare
pecore e capre e, se disturbato, morde anche l’uomo. È un animale protetto da leggi e
convenzioni internazionali» (Da Focus junior, con adattamenti).
Dopo aver letto il testo rispondi alle seguenti domande.
Comprensione globale
1) In alcune tradizioni e culture ai draghi sono associate virtù positive V F [V]
2) Gli animali realmente esistenti chiamati comunemente draghi sono tutti di grandi
dimensioni (oltre il metro di lunghezza) V F [F].
3) Secondo te, perché animali reali così diversi sono accomunati dal medesimo
appellativo di "drago"?
Sono rettili di aspetto insolito rispetto a quelli più comuni
Hanno le ali e sputano fuoco
X Sono rettili o pesci di aspetto insolito rispetto a quelli più comuni
Sono tutti pericolosi per l’uomo
Comprensione puntuale
1)
Con quale parola sostituiresti saghe?
X Leggende
Feste
Resoconti
Storielle
2) Il fossile è un organismo animale o vegetale appartenente a lontane ere geologiche:
V F [V]
3) La membrana è un ossicino V F [F];
4) Con quale parola o espressione sostituiresti il verbo planare?
Precipitare
X Volare in discesa
Scendere in picchiata
Dondolarsi
5) Il drago di Komodo appartiene alla specie delle lucertole V F [V]
6) Il drago di Komodo è noto agli scienziati da molti secoli V F [F];
Sintesi e riscrittura
1) Riassumi il testo riducendo il testo all'incirca alla metà
2) Immagina un titolo più lungo per il testo, che inizi così: “I draghi: ……”
Produzione libera
3) Immagina di trovarti su un’isola deserta e di incontrare un animale che non hai mai
visto prima, dalle caratteristiche insolite e fantastiche. Descrivilo dettagliatamente.
Poi racconta che cosa fa l’animale quando ti vede e le emozioni che suscita in te
l’incontro.
domenica 4 marzo 2018
"Contro natura. Una lettera al papa", di Francesco Remotti, antropologo - Video recensione Sapiens Sapiens
Presentiamo in questo video un libro interessantissimo di Francesco Remotti, docente di antropologia culturale presso l'università di Torino: "Contro Natura, una lettera al papa".
L'Autore analizza, ovviamente con le lenti dell'antropologo quale lui è, forme di famiglia diffuse sul nostro pianeta diverse dalla famiglia tradizionale, ma non meno "naturali".
E' sul termine "naturale", appunto, che si sofferma nei primi capitoli del libro, sostenendo che ciò che riteniamo come conforme alla natura, cioè alla vera realtà delle cose, in realtà consiste in una stabilizzazione di costumi.
Difficile dargli torto, considerando la grande quantità di esempi che riporta nel testo, alcuni dei quali - davvero interessanti - vengono citati nel video.
Se vi fa piacere, vi invitiamo ad iscrivervi al canale "Sapiens Sapiens"
sabato 3 marzo 2018
Si scrive "insegnamo" o "insegniamo"? Un errore molto diffuso, anche tra docenti e professionisti
L'ho trovato scritto due volte in classe, in due scuole diverse, da colleghi e, un caso simile, nei sottotitoli del TG2; In più, una volta, in un testo di un medico: "assegnamo", scrisse. Sui social non ne parliamo: iniziate a farci caso e vi renderete conto della frequenza di questo errore.
Non ci strappiamo i capelli, però, perché possiamo sbagliare tutti, soprattutto quando si tratta di una regola che si usa di rado e che è possibile dimenticare.
Il video in basso fa chiarezza sulla questione con un tutorial che ci mette i guarda da questo errore insidioso. Si può proiettare anche in classe come lezione per gli alunni.
Se vi fa piacere vi invito ad iscrivervi al canale SAPIENS SAPIENS, associato al blog Guamodì Scuola, dove trovare materiali per lezioni, pratiche didattiche e molto altro:
https://www.youtube.com/channel/UCRCBaQH-wpfK0pxJwqW7XUw
Non ci strappiamo i capelli, però, perché possiamo sbagliare tutti, soprattutto quando si tratta di una regola che si usa di rado e che è possibile dimenticare.
Il video in basso fa chiarezza sulla questione con un tutorial che ci mette i guarda da questo errore insidioso. Si può proiettare anche in classe come lezione per gli alunni.
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Errori ortografia,
GN o GNI,
Insegnamo o insegniamo,
Italiano Senza Errori,
La "i" dopo la gn nei verbi
giovedì 1 marzo 2018
Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione. Indicazioni per lo svolgimento delle prove INVALSI
Facendo seguito a quanto precedentemente comunicato con la nota prot. 1865 del 10 ottobre 2017, si forniscono alcune indicazioni e precisazioni in merito allo svolgimento delle prove INVALSI quale requisito di ammissione all’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione, nonché al rilascio della certificazione delle competenze.
I contenuti, nei punti fondamentali, sono i seguenti:
1. Esempi per lo svolgimento delle prove INVALSI al computer
2. Prove INVALSI per alunni con disabilità o con disturbi specifici di apprendimento (DSA) e
rilascio della certificazione delle competenze
3. Partecipazione alle prove INVALSI dei candidati privatisti
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