Letture d’agosto: consiglio n. 8
Yuval Noah Harari, SAPIENS. DA ANIMALI A DEI: BREVE STORIA DELL’UMANITÀ, Bompiani
Tempo di lettura: poco, se vi prende. E vi prenderà
Immaginate una persona estremamente intelligente, estremamente colta e padrona della sua materia, con un’ottima capacità rielaborativa, una eccellente padronanza delle fonti, un humor sottile e che sia, nello stesso tempo, priva di peli sulla lingua. Poi immaginate che questa persona scriva una storia dell’umanità suddivisa in capitoli che affrontano i nodi fondamentali che ci hanno portato dall’Africa occidentale al resto del Pianeta: la rivoluzione cognitiva, agricola, industriale ...
Ora immaginate cosa può venirne fuori: un libro brillante, che si legge come un romanzo e che vi tieni incollati alle pagine piene di aneddoti e chiavi di lettura dei principali eventi dell’umanità a cui forse non avevate pensato. Un libro da cui imparare davvero un sacco di cose.
L’autore è uno storico, saggista e professore universitario israeliano, oltre che seguitissimo YouTuber, insignito di diversi premi per la ricerca e soprattutto per la sua capacità divulgativa.
Avvertenza: Dopo le prime 20 pagine, se vi piace l’argomento e la saggistica, non vi staccherete più dal libro.
https://amzn.to/2Zmc4Tb - Cartaceo
https://amzn.to/2KMSE04 - EBook
lunedì 19 agosto 2019
sabato 17 agosto 2019
Letture d’agosto: consiglio n. 7 Indro Montanelli, STORIA DEI GRECI, BUR
Letture d’agosto: consiglio n. 7
Indro Montanelli, STORIA DEI GRECI, BUR
Tempo di lettura: 6/7 ore
Conosciamo Montanelli soprattutto per due ragioni: per essere stato (forse) il più grande giornalista italiano, almeno da quando c’è la Repubblica, e per una celeberrima “Storia d’Italia” che ha appassionato anche i più recalcitranti alle vicende della nostra Penisola, dall’Antica Roma ad oggi.
Pochi sanno invece che, tra le altre cose, questo coltissimo e poliedrico giornalista ha composto anche una “Storia dei Greci” tutta da assaporare. Anzitutto “dei Greci” sta a significare che si riferisce ad un popolo che, per ragioni politiche e geografiche, non ha mai costituito uno Stato: c’erano dunque Ateniesi, Spartani, Corinzi, Tebani, ma non esistevano “i Greci” come unico popolo organizzato in Stato, a differenza, ad esempio, dei Romani, dei Persiani, dei Babilonesi
In questo intreccio di vicende tra poleis, l’Autore esplora i costumi, le principali vicende politiche e belliche, il genio filosofico (senza scandalizzarsi di entrare sotto le coperte, tra gli altri, di Platone) e drammaturgico di un popolo che probabilmente ha influenzato più di ogni altro la vita e il pensiero di tutto l’occidente.
Si leggeranno con piacere le più intricate vicende storico politiche presentate con una linearità invidiabile, stralci di pungente ironia o di humor composto, biografie eccellentissime di personaggi eccellentissimi.
Insomma, da leggere.
Il libro lo trovi qui
mercoledì 7 agosto 2019
Letture d'agosto: L'AULA VUOTA. COME L'ITALIA HA DISTRUTTO LA SCUOLA, di Ernesto Galli della Loggia
L'aula vuota. Come l'Italia ha distrutto la scuola, di Ernesto Galli Della Loggia
Probabilmente molti contenuti di questo testo possono non essere condivisibili. Altrettanto probabilmente qualche pedagogista potrebbe risentirsi di alcune osservazioni tutt'altro che tenere che l'Autore rivolge alla sua professione.
Vero è che un principio presente nel testo è indiscutibile, e forse ne è addirittura la colonna portante: la constatazione che, di fronte alla scolarizzazione di massa che ha portato nelle scuole italiane studenti provenienti dai più disparati contesti sociali, anziché dare di più e meglio a chi si trovava in situazioni di svantaggio si è invece "abbassata l'asticella" per tutti. Anziché potenziare l'offerta, in special modo a chi aveva in partenza di meno, si è svilita la domanda, rendendo la scuola apparentemente "di tutti", ma lasciandola in balia di chi, disponendo di risorse economiche che altri non hanno, quel "di più" lo ha cercato e lo cerca altrove, a suon di quattrini: master, perfezionamenti, scuole di élite, studio all'estero.
Ernesto Galli della Loggia, che probabilmente non è un addetto ai lavori, ma che certo è un intellettuale lucido ed onesto, evidenzia in un percorso storico senza fronzoli l'evoluzione della scuola italiana che ha aderito alle differenze senza fare la differenza; che spesso ha perso l'essenziale per il superfluo.
Il libro, inoltre, mette sotto accusa i miti culturali responsabili della crisi attuale: l'immagine a tutti i costi negativa dell'autorità, l'obbligo assegnato alla scuola di adeguarsi a ciò che piace e vuole la società (dal digitale al disprezzo per il passato), la preferenza del «saper fare» sul sapere in quanto tale, la didattica «attiva» e di gruppo. Altrettanti ideologismi che sono serviti a oscurare il ruolo dell'insegnante, la misteriosa capacità che dovrebbe essere la sua di trasmettere la conoscenza e con essa di assicurare un futuro al nostro passato.
Un pedagogista come Dario Ianes ha apprezzato questo libro, nonostante l'Autore, lo ripetiamo, non sia affatto clemente con la categoria.
A questo proposito scrive:
Una voce severa contro una scuola debole, asservita e riproduttrice delle disuguaglianze sociali e funzionale alla inesistente politica, senza contestazioni studentesche né familiari, una voce impegnata verso un’istruzione alta ed emancipatrice davvero, in una scuola “bastione di un’orgogliosa diversità dalla società”.
L’autore non è tenero con i pedagogisti, ma da pedagogista sono più in accordo che disaccordo
Un'ulteriore e valida ragione per leggerlo.
Probabilmente molti contenuti di questo testo possono non essere condivisibili. Altrettanto probabilmente qualche pedagogista potrebbe risentirsi di alcune osservazioni tutt'altro che tenere che l'Autore rivolge alla sua professione.
Vero è che un principio presente nel testo è indiscutibile, e forse ne è addirittura la colonna portante: la constatazione che, di fronte alla scolarizzazione di massa che ha portato nelle scuole italiane studenti provenienti dai più disparati contesti sociali, anziché dare di più e meglio a chi si trovava in situazioni di svantaggio si è invece "abbassata l'asticella" per tutti. Anziché potenziare l'offerta, in special modo a chi aveva in partenza di meno, si è svilita la domanda, rendendo la scuola apparentemente "di tutti", ma lasciandola in balia di chi, disponendo di risorse economiche che altri non hanno, quel "di più" lo ha cercato e lo cerca altrove, a suon di quattrini: master, perfezionamenti, scuole di élite, studio all'estero.
Ernesto Galli della Loggia, che probabilmente non è un addetto ai lavori, ma che certo è un intellettuale lucido ed onesto, evidenzia in un percorso storico senza fronzoli l'evoluzione della scuola italiana che ha aderito alle differenze senza fare la differenza; che spesso ha perso l'essenziale per il superfluo.
Il libro, inoltre, mette sotto accusa i miti culturali responsabili della crisi attuale: l'immagine a tutti i costi negativa dell'autorità, l'obbligo assegnato alla scuola di adeguarsi a ciò che piace e vuole la società (dal digitale al disprezzo per il passato), la preferenza del «saper fare» sul sapere in quanto tale, la didattica «attiva» e di gruppo. Altrettanti ideologismi che sono serviti a oscurare il ruolo dell'insegnante, la misteriosa capacità che dovrebbe essere la sua di trasmettere la conoscenza e con essa di assicurare un futuro al nostro passato.
Un pedagogista come Dario Ianes ha apprezzato questo libro, nonostante l'Autore, lo ripetiamo, non sia affatto clemente con la categoria.
A questo proposito scrive:
Una voce severa contro una scuola debole, asservita e riproduttrice delle disuguaglianze sociali e funzionale alla inesistente politica, senza contestazioni studentesche né familiari, una voce impegnata verso un’istruzione alta ed emancipatrice davvero, in una scuola “bastione di un’orgogliosa diversità dalla società”.
L’autore non è tenero con i pedagogisti, ma da pedagogista sono più in accordo che disaccordo
Un'ulteriore e valida ragione per leggerlo.
**********************
martedì 6 agosto 2019
Letture d'agosto: CONTRO NATURA. UNA LETTERA AL PAPA, di Francesco Remotti
Tempo di lettura: 2/4 giorni circa
Quando nei dibattiti si sente "questo è contro natura", oppure "quello è naturale" dovremmo davvero chiederci cosa intendiamo e cosa davvero è, o vuole, la natura.
Nei dibattiti contro il divorzio si invocava la natura, contro l'omosessualità si invoca la natura, contro la famiglia allargata lo stesso. La Costituzione parla di famiglia naturale, e ogni volta in cui ci si allontana da quel prototipo si assume in risposta che essa stessa è la voce di un ordinamento naturale immutabile e incontrovertibile. Eppure in Italia sono più le coppie che si discostano sensibilmente da quel modello di quelle che vi aderiscono.
Si stabilisce anzitutto che la natura non sbaglia (come se l'uomo vivente e agente non fosse egli stesso parte o prodotto della natura), poi si stabilisce la norma naturale e alla fine si fissano i paletti.
Questo meraviglioso libro di Francesco Remotti, antropologo di fama mondiale e docente presso l'università di Torino, descrive ciò che la natura ha riservato ai Sapiens, cioè a noi bipedi di questa specie, rispetto ai costumi sessuali e ai modi di intendere la famiglia. Ovviamente in altre parti della terra, perché come funziona dalle nostre parti lo sappiamo bene. O quasi.
E allora si scopre, con uno sforzo di umiltà e dopo essersi brigati di ascoltare anziché sentenziare, che in altre parti del mondo esistono famiglie matriarcali molto diverse da quelle della nostra cultura; è diffusa la poligamia, sia sotto forma di poliginia che di poliandria. Quindi più mogli per un marito o più mariti per una moglie. E in alcune aree del Tibet le cose vanno ancora diversamente: da un contesto poligamico si passa via via ad un contesto monogamico.
E le persone sono spontaneamente felici. Non si pongono alcun problema rispetto ad una presunta diversità o anormalità.
Ne scopriremo delle belle anche nel sud ovest della Cina, dove... non ve lo spoilero, ma è davvero interessante :)
E ancora: cosa dire dei "two spirits" delle tribù indiane del Nord America o delle diverse confessioni cristiane - tutte, beninteso, si ispirano allo stesso libro sacro, la Bibbia - in cui a volte si è poligami e altre volte monogami?
E sulle isole Trobriand, dove non esistono perversioni né c'è alcuna traccia della fase edipica nello sviluppo psico-sessuale degli individui?
Si potrebbe continuare a lungo.
Insomma, per uscire dai pregiudizi, dalle sciocche prese di posizione e dall'arroganza della superiorità della propria cultura (o, talvolta, della propria fede), bisogna mettersi in ascolto davvero, in un atteggiamento di scoperta della meravigliosa varietà di abitudini dell'homo sapiens.
Consiglio questo libro perché aiuta a cambiare prospettiva, perché insegna l'umiltà e la varietà del mondo, intesa come una risorsa e non un limite.
E' un libro in cui si possono trovare risposte interessanti a domande altrettanto interessanti, prendendo spunto da alcune pagine del filosofo Montaigne, che ci spiega con assoluta chiarezza l'errore fondamentale che sta dietro l'arroganza di cui siamo capaci: la violenza dell'arbitraria sostituzione di ciò che è cultura con ciò che è natura.
Il libro lo trovi qui:
******************
lunedì 5 agosto 2019
Letture di agosto: DESTRA E SINISTRA, RAGIONI E SIGNIFICATI DI UNA DISTINZIONE POLITICA, di Norberto Bobbio
"Tu sei di destra, lui di sinistra."
"Questa è un'idea che con la sinistra non c'entra nulla."
"Dice di essere di sinistra ma fa cose di destra."
Domanda fondamentale: ha senso oggi, in politica, parlare ancora di "destra" e "sinistra"?
E se ha senso, cosa vuol dire in concreto essere "di sinistra" o essere "di destra"? Norberto Bobbio - filosofo, giurista, politologo, storico e senatore a vita italiano - risponde a queste domande, in modo conciso e chiarissimo, in un libro illuminante e di facile lettura.
Come ogni cosa, anche questi cardini politici hanno alla base un orizzonte filosofico. Insomma, perché si diano delle categorie serve un pensiero che le partorisca e le definisca.
E dunque si parte da due principi antitetici: c'è chi ritiene gli uomini uguali dalla nascita e resi poi differenti dalla società, dalle ingiustizie, dalle diverse opportunità, e c'è chi ritiene gli uomini diversi tra loro "per natura" fin dal principio; sopraggiungono poi, innaturalmente, tentavi egualitari di livellamento ed equiparazione.
Ebbene, il primo pensiero fa capo a Rousseau e il Secondo a Nietzsche. Il primo è "di sinistra", il secondo "di destra".
Il "polemos" tra i due opposti oscilla sul piano dell'egualitarismo e dell'adesione o meno ai principi democratici.
In estrema sintesi, Norberto Bobbio racchiude l'orizzonte politico in quattro gruppi:
1. L'estrema destra: antidemocratica e anti egualitaria;
2. Il centro destra: democratico e anti egualitario;
3. Il centro sinistra: democratico ed egualitario;
4. L'estrema sinistra: antidemocratica ed egualitaria.
Il libro merita davvero e aiuta a pensare:
Per correttezza va citata la risposta che Marcello Veneziani, giornalista che "proviene da studi filosofici", dà a Bobbio nel libro SINISTRA E DESTRA. RISPOSTA A NORBERTO BOBBIO (https://amzn.to/2T3H0Sg)
"Questa è un'idea che con la sinistra non c'entra nulla."
"Dice di essere di sinistra ma fa cose di destra."
Domanda fondamentale: ha senso oggi, in politica, parlare ancora di "destra" e "sinistra"?
E se ha senso, cosa vuol dire in concreto essere "di sinistra" o essere "di destra"? Norberto Bobbio - filosofo, giurista, politologo, storico e senatore a vita italiano - risponde a queste domande, in modo conciso e chiarissimo, in un libro illuminante e di facile lettura.
Come ogni cosa, anche questi cardini politici hanno alla base un orizzonte filosofico. Insomma, perché si diano delle categorie serve un pensiero che le partorisca e le definisca.
E dunque si parte da due principi antitetici: c'è chi ritiene gli uomini uguali dalla nascita e resi poi differenti dalla società, dalle ingiustizie, dalle diverse opportunità, e c'è chi ritiene gli uomini diversi tra loro "per natura" fin dal principio; sopraggiungono poi, innaturalmente, tentavi egualitari di livellamento ed equiparazione.
Ebbene, il primo pensiero fa capo a Rousseau e il Secondo a Nietzsche. Il primo è "di sinistra", il secondo "di destra".
Il "polemos" tra i due opposti oscilla sul piano dell'egualitarismo e dell'adesione o meno ai principi democratici.
In estrema sintesi, Norberto Bobbio racchiude l'orizzonte politico in quattro gruppi:
1. L'estrema destra: antidemocratica e anti egualitaria;
2. Il centro destra: democratico e anti egualitario;
3. Il centro sinistra: democratico ed egualitario;
4. L'estrema sinistra: antidemocratica ed egualitaria.
Il libro merita davvero e aiuta a pensare:
Per correttezza va citata la risposta che Marcello Veneziani, giornalista che "proviene da studi filosofici", dà a Bobbio nel libro SINISTRA E DESTRA. RISPOSTA A NORBERTO BOBBIO (https://amzn.to/2T3H0Sg)
giovedì 1 agosto 2019
Letture di agosto: DIALOGO SU ETICA E SCIENZA, Emanuele Severino ed Edoardo Boncinelli
Letture di agosto: consiglio 1
Emanuele Severino, Edoardo Boncinelli - DIALOGO SU ETICA E
SCIENZA
Tempo di lettura: 3 ore circa
*****************
Premessa: preferisco i saggi, che in genere sono un po' più
"pesanti" delle storie dei romanzi.
Premessa conclusa.
E' annoso il dibattito sui reciproci confini entro cui sia
la scienza sia l'etica devono mantenersi. Forse più la scienza, a cui si
pretende di dire: "Alt! Oltre questo limite non puoi andare, perché sconfineresti
in ciò che non ti compete".
Eppure negli ultimi decenni la tecnoscienza, forte di una
base che si è andata via via costituendosi, si va divincolando dai lacci
dell'etica. Ma dire etica vuol dire pensiero su ciò che si ritiene giusto o
sbagliato. E dunque: qual è la fondazione di quel ritenere le cose giuste o
sbagliate?
Potrebbe davvero esistere il potere smisurato della
tecnoscienza se non vi fosse un pensiero alla base che le legittima dicendo:
"Tu puoi fare quello che ti pare"?
Di questo e di altro si discute nel libro, che riporta il
dibattito tra Emanuele Severino, filosofo, ed Edoardo Boncinelli, scienziato.
Entrambi nel loro ambito godono di fama mondiale.
Chi la spunta, tra i due, sarà evidente. Si veda a questo
proposito la stoccata finale nelle postille riportate al termine del testo.
Buona lettura