"Questa è un'idea che con la sinistra non c'entra nulla."
"Dice di essere di sinistra ma fa cose di destra."
Domanda fondamentale: ha senso oggi, in politica, parlare ancora di "destra" e "sinistra"?
E se ha senso, cosa vuol dire in concreto essere "di sinistra" o essere "di destra"? Norberto Bobbio - filosofo, giurista, politologo, storico e senatore a vita italiano - risponde a queste domande, in modo conciso e chiarissimo, in un libro illuminante e di facile lettura.
Come ogni cosa, anche questi cardini politici hanno alla base un orizzonte filosofico. Insomma, perché si diano delle categorie serve un pensiero che le partorisca e le definisca.
E dunque si parte da due principi antitetici: c'è chi ritiene gli uomini uguali dalla nascita e resi poi differenti dalla società, dalle ingiustizie, dalle diverse opportunità, e c'è chi ritiene gli uomini diversi tra loro "per natura" fin dal principio; sopraggiungono poi, innaturalmente, tentavi egualitari di livellamento ed equiparazione.
Ebbene, il primo pensiero fa capo a Rousseau e il Secondo a Nietzsche. Il primo è "di sinistra", il secondo "di destra".
Il "polemos" tra i due opposti oscilla sul piano dell'egualitarismo e dell'adesione o meno ai principi democratici.
In estrema sintesi, Norberto Bobbio racchiude l'orizzonte politico in quattro gruppi:
1. L'estrema destra: antidemocratica e anti egualitaria;
2. Il centro destra: democratico e anti egualitario;
3. Il centro sinistra: democratico ed egualitario;
4. L'estrema sinistra: antidemocratica ed egualitaria.
Il libro merita davvero e aiuta a pensare:
Per correttezza va citata la risposta che Marcello Veneziani, giornalista che "proviene da studi filosofici", dà a Bobbio nel libro SINISTRA E DESTRA. RISPOSTA A NORBERTO BOBBIO (https://amzn.to/2T3H0Sg)
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