Come si può sostenere la crescita di un adolescente guerriero? E, in particolare, che ruolo spetta alle mamme?
Da un paio di giorni è disponibile in tutte le librerie il libro "La mamma di Attila", edito da Solferino Editore. L’ha scritto Barbara Tamborini e sfida genitori ed educatori, ma in particolare le mamme, a riflettere sulla complessità crescente dei ruoli educativi di fronte alla generazione dei millennials, una generazione variegata che vede al suo interno ragazzi chiusi in casa davanti ai videogiochi e gli impegnati che scendono in piazza, i violenti e gli indomiti.
L’analisi presente nel libro parte da un dato di fatto che accomuna tutti gli adolescenti: l’energia straripante, la spinta in avanti verso la vita.
E’ una dimensione che possiedono tutti. Ma che poi mettono in gioco in modo alquanto differente. Che ruolo hanno le mamme di fronte alla straripante energia dei loro figli “tsunamici”?
E’ una dimensione che possiedono tutti. Ma che poi mettono in gioco in modo alquanto differente. Che ruolo hanno le mamme di fronte alla straripante energia dei loro figli “tsunamici”?
Come il codice materno si inserisce nel sostegno alla crescita e cambia nel passaggio da bambino a preadolescente ad adolescente?
Fortemente ancorato agli assunti della teoria dell’attaccamento di J.Bowlby, “La mamma di Attila” è un libro che parla della “MAMMA” come archetipo e poi lo declina in tutti i differenti modelli materni, permettendo ad ogni lettore di trovare il codice materno da cui è stato “modellato” e ad ogni mamma di identificare quello che più le è proprio nella relazione con i propri figli. Così nel volume si parla della mamma di Attila, ma anche di tante altre mamme:
quella di Leonardo, quella di Hitler, quella di Marylin Monroe fino ad arrivare alla mamma di Federica Pellegrini
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Che cosa accomuna queste mamme? Che cosa le differenzia? Che responsabilità hanno rispetto a ciò che i loro figli e figlie hanno realizzato nella (e della) loro vita?
Come ben spiega la scheda del volume “questo libro è un inno di solidarietà tra genitori e un manuale di resistenza umana: per individuare i rischi che corrono gli adolescenti e gestire al meglio momenti difficili come la separazione, la trasgressione, la rabbia. Per stimolare la riflessione sui nostri modelli educativi, aiutarci a riconoscere automatismi e blocchi che minano le nostre relazioni e migliorare la nostra capacità di vivere legami sicuri”.
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