La trama:Babbo
Natale, si sa, è uno stagionale. E gli è sempre andata bene così, finché per
colpa della crisi non è costretto a cercarsi un secondo lavoro. Fosse facile!
Il cameriere? No, Babbo Natale è troppo grosso e goffo. L’animatore? Troppo
vecchio. L’operatore di call center? Non fa per lui.
Ma
proprio quando sta per perdere ogni speranza, Babbo Natale trova un mestiere
perfetto. E scopre che non è mai tardi per realizzare i desideri. I propri, ma
soprattutto quelli degli altri.
Età di lettura:
dai 7 anni in su
Attraverso la lettura si avrà
modo di riflettere su:
·
Il tema ambientale. Lo capirete scoprendo quale sarà effettivamente il secondo
lavoro
·
L’importanza dei
desideri, soprattutto quelli dei bambini
·
La tematica del lavoro, trattata
con ironia, leggerezza, ma con tanti spunti di riflessione
·
L’eccesso di tecnologia e burocrazia
E molto di più!
INTERVISTA ALL’AUTORE
Il secondo lavoro di Babbo Natale. Tutte le volte che ho
anticipato il titolo ai bambini che ho incontrato in giro per l’Italia i loro
occhi si sono accesi di curiosità e, spontaneamente, è partito il sondaggio:
quale potrà mai essere il secondo lavoro di Babbo Natale?
Le ipotesi dei bambini, come sempre,
sono state piene di spunti di riflessioni e il grande entusiasmo che si creava,
citando solo il titolo, mi ha fatto da subito capire che avevo tra le mani una
storia bella e potente.
Le lettere e la crisi. Ho sempre considerato le lettere dei bambini un esempio di semplicità e
saggezza, in grado di emozionare.Come scrivo nel libro,i bambini nelle
letterine raccontano di sé, della loro famiglia, dei loro amici, dei
lorodesideri. Chiedono di Babbo Natale, delle sue renne. Ripensano alle loro
azioni, a come si sono comportati. A ciò che hanno fatto di buonodurante l’anno.Ecco,
le letterine sono state lo spunto più importante quando ho iniziato a scrivere
la storia e infatti dedico il libro a chi continua a scrivere lettere.
Ho voluto poi riflettere sulla “crisi”, quella di cui parlano tanto i
mass media.Scrivendo la storia, è ai bambini che mi rivolgo, perché troppo
spesso ho avuto l’impressione che gli si scaricava addosso un peso che non era
loro, proveniva tutto dal mondo adulto.Ho quindi voluto raccontare una storia
di “crisi” con leggerezza, perché credo che sia più giusto fare così, nei loro
confronti. Mi rivolgo però, anche e soprattutto, ai grandi: secondo me, “crisi”
vuol dire cambiamento. Le difficoltà, se ben affrontate, maturano forza e
coraggio. Fermarsi e cadere, a volte, è necessario. Fa parte della vita. E poi
siamo davvero sicuri che si tratta di una caduta? Oppure è una grande occasione
per ripensare le nostre vite?
Tutto dipende da come si osserva un fenomeno.
Babbo Natale, con caparbietà, semplicità e intelligenza, saprà
reinventarsi e affrontare al meglio i tempi che cambiano.
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https://rizzoli.rizzolilibri.it/libri/il-secondo-lavoro-di-babbo-natale/
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