mercoledì 15 luglio 2020

La strada per il successo spiegata da Ennio Morricone - Educare Narrando


«Ci siamo conosciuti a Roma nell'Anno Santo, il 1950. Era amica di mia sorella Adriana. A me piacque subito moltissimo. Ma a lei io piacevo meno. Poi Maria ebbe un incidente con la macchina. La ingessarono dal collo alla vita, come si faceva allora. Soffriva moltissimo. Io le sono rimasto vicino. E così, giorno per giorno, l'ho fatta innamorare. Perché nell'amore come nell'arte la costanza è tutto. Non so se esistano il colpo di fulmine, o l'intuizione soprannaturale. So che esistono la tenuta, la serietà, la durata. E la fedeltà. Fatto sta che ci fidanzammo. E ci sposammo nel '56».

«Come si fa a stare settant'anni con la stessa donna? Ora non usa più» 

Morricone sorrideva:

«La domanda la deve fare a mia moglie; è stata bravissima lei a sopportare me. Vivere con uno che fa il mio mestiere non è facile. Attenzione militare. Orari rigorosi. Giornate intere senza vedere nessuno. Sono un tipo duro, innanzitutto con me stesso e di conseguenza con chi mi sta attorno. Altrimenti i risultati non arrivano. Il successo viene certo dal talento ma più ancora dal lavoro, dall'esperienza e, ripeto, dalla fedeltà: alla propria arte come alla propria donna. Mi sono dato la regola di dare il meglio, sempre. Anche se non sempre ci si riesce».

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