Cos'è?
Ce lo spiega con l'esempio delle tre mucche, che dimostra che "il numero sta sotto ogni elemento", e la discriminazione della quantità è una abilità innata del bambino, che riconosce i numeri ancora prima dell'odore della madre.
Non solo: fin da piccolissimo il bambino riconosce le quantità in termini di "maggiore, minore, uguale".
Le ragioni di una così precoce e innata competenza sono evolutive: per proteggerci, sin dalla notte dei tempi, dovevamo sapere se avevamo di fronte tanti nemici o pochi nemici, se erano grandi o piccoli.
Per questo le categorie dello spazio e della quantità si sviluppano molto prima di quelle del linguaggio.
Ma se è così, perché facciamo così tanta fatica con i numeri?
Oltre alla capacità innata che ci contraddistingue, abbiamo bisogno di chi ci insegni adeguatamente a svilupparla; in questo caso abbiamo l'influenza fondamentale del fenotipo, cioè dell'ambiente, che è fatto di genitori, parenti, amici e ... insegnanti!
Ebbene, a fronte di un bambino che fin dai primissimi mesi utilizza le sue innate competenze numeriche, i nostri sistemi di istruzione iniziano a stimolarle sistematicamente solo in età scolare, in parte nella scuola dell'infanzia, poi in quella primaria. Ed è troppo tardi.
Molti di noi non ce la fanno con i numeri perché nell'età plastica di competenze hanno un vero e proprio abbandono educativo.
Non solo: fin da piccolissimo il bambino riconosce le quantità in termini di "maggiore, minore, uguale".
Le ragioni di una così precoce e innata competenza sono evolutive: per proteggerci, sin dalla notte dei tempi, dovevamo sapere se avevamo di fronte tanti nemici o pochi nemici, se erano grandi o piccoli.
Per questo le categorie dello spazio e della quantità si sviluppano molto prima di quelle del linguaggio.
Ma se è così, perché facciamo così tanta fatica con i numeri?
Oltre alla capacità innata che ci contraddistingue, abbiamo bisogno di chi ci insegni adeguatamente a svilupparla; in questo caso abbiamo l'influenza fondamentale del fenotipo, cioè dell'ambiente, che è fatto di genitori, parenti, amici e ... insegnanti!
Ebbene, a fronte di un bambino che fin dai primissimi mesi utilizza le sue innate competenze numeriche, i nostri sistemi di istruzione iniziano a stimolarle sistematicamente solo in età scolare, in parte nella scuola dell'infanzia, poi in quella primaria. Ed è troppo tardi.
Difatti lo sviluppo motorio, con tutti gli stimoli annessi, e lo sviluppo del linguaggio avvengono immediatamente. Quello del calcolo no.
Molti di noi non ce la fanno con i numeri perché nell'età plastica di competenze hanno un vero e proprio abbandono educativo.
Una volta a scuola l'insegnamento della matematica avviene con il tramite del linguaggio, che rende le cose molto più complicate
Prima di lasciarvi all'interessantissimo, seppur breve, video di Daniela Lucangeli, che vale ore di aggiornamento, segnalo una serie di testi della stessa autrice:
- Intelligenza numerica nella prima infanzia. Attività per stimolare le potenzialità numeriche: dalla quantità alla numerosità
Prima di lasciarvi all'interessantissimo, seppur breve, video di Daniela Lucangeli, che vale ore di aggiornamento, segnalo una serie di testi della stessa autrice:
- Intelligenza numerica nella prima infanzia. Attività per stimolare le potenzialità numeriche: dalla quantità alla numerosità
- BIN 4-6. Batteria per la valutazione dell'intelligenza numerica in bambini dai 4 ai 6 anni
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