venerdì 30 ottobre 2020

Pascoli usava narcotici e Leopardi divorava il patrimonio in dolci: ecco le vite segrete di 35 grandi scrittori italiani

Ammetto di aver comprato questo libro per una atavica passione per i "retroscena", per tutte le curiosità sulla vita di personaggi celebri che non appaiono ad un primo approccio.
Temevo fosse superficiale e poco interessante, ma ho rischiato lo stesso. Ne è valsa la pena: l'ho trovato interessante come lettura per me, ed è utilissimo per presentare i grandi autori della letteratura italiana in classe.
Quando parliamo di Verga, ad esempio, agli studenti del ventunesimo secolo può non sembrare un granché interessante conoscere le città in cui lo scrittore siciliano ha risieduto (anche se magari dovrà saperle), ma può essere stimolante agganciare l'autore sapendo anche che "se la faceva" con l'amante di Carducci, Lina De Cristoforis. Il Vate non la prese bene e gli vomitò addosso queste parole:
"Ah stupida bestiola d'un falso barone e d'un falso cavaliere e in tutto vero imbecille uomo! E dire che tra i miei rivali ...ci sarò anche un rifiuto isolano!".

Qualche screzio ci fu anche tra lo stesso Carducci e Giovanni Pascoli: quest'ultimo fu definito dall'altro "Donnetta inacidita e pettegola" con il gusto di "centellinare il fiasco e di curare la stitichezza del suo cagnolino".

Sempre Pascoli, nel periodo più povero della sua vita, usciva prevalentemente di notte per non mostrare le sue scarpe rotte. La sorella, Mariù, conserverà per 40 anni la foto del poeta disteso nella camera mortuaria, dando alle loro particolari vite un vivace tocco horror.

E che dire di Ungaretti, che durante una festa a New York fumò marijuana (restandone deluso, peraltro). Oppure della simpatica vicenda raccontata dall'amico Leone Piccioni: i due, insieme a Leone Traverso, passeggiavano per Venezia, quando una studentessa di Padova si avvicinò per salutare il poeta e scambiare due chiacchiere con lui. Qualche ora dopo l'ammiratrice gli fece trovare in camera dei fiori e un bigliettino in cui lo invitava a cena.
 Il poeta accettò e l'indomani si recò all'appuntamento, ma nel primo pomeriggio telefonò disperato agli amici rimasti in albergo chiedendogli di raggiungerlo e toglierlo dall'impaccio: "Venite, presto, altrimenti mi comprometto. Sono arrapatissimo".

Gli esempi tratti dal libro si potrebbero moltiplicare. Tutti i più grandi scrittori italiani, da Dante a Pier Vittorio Tondelli, sono passati a rassegna con precisione di riferimenti e una sana ironia che rende la lettura rapida e gradevole. 

Il libro è consigliato sia per il piacere di leggere che per trarre spunti con cui condire le lezioni di letteratura italiana e renderle più interessanti.


IL LIBRO LO TROVATE QUI:

LE VITE SEGRETE DEI GRANDI SCRITTORI ITALIANI

 


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