A 100 anni dalla nascita del Partito Comunista Italiano Paolo Mieli dedica due puntate all'argomento nella sua trasmissione "Passato e Presente".
La prima delle due proposte qui di seguito parla delle tappe che portarono alla scissione del Partito Socialista; la seconda, invece, si concentra sul rapporto tra la Chiesa Cattolica e Comunismo.
I documentari, della durata di 40 minuti ciascuno, sono adatti agli studenti della scuola secondaria di II grado.
La nascita del PCI
Ottobre 1917. In Russia scoppia la rivoluzione. La conquista del potere da parte della fazione bolscevica diventa la nuova bussola dell'orientamento politico del partito socialista italiano. Nel 1919 i socialisti sono la maggiore forza del paese e in ottobre il loro segretario, Giacinto Menotti Serrati, decide per l'adesione alla Terza Internazionale, l'organizzazione dei partiti comunisti appena battezzata a Mosca. Comincia così la storia politica che portò alla nascita del Pci ripercorsa dal professor Silvio Pons e da Paolo Mieli in questa puntata di "Passato e Presente". In Italia, intanto, il 23 marzo 1919 Benito Mussolini ha fondato i Fasci italiani di combattimento e alla fine del 1920 comincia l'offensiva delle squadre fasciste, che dilaga con migliaia di spedizioni punitive contro le strutture sindacali, politiche e amministrative socialiste. Il 21 gennaio 1921, il Partito Socialista Italiano si riunisce al Teatro Goldoni di Livorno per il XVII congresso nazionale. Il partito è travagliato da profonde divisioni interne, tra le correnti riformista, massimalista e comunista. La frazione comunista, guidata da Amadeo Bordiga, di cui fanno parte Antonio Gramsci e Umberto Terracini, abbandona l'aula. Si trasferisce al teatro San Marco, dove viene decretata ufficialmente la costituzione del Partito Comunista d'Italia, sezione della Terza internazionale.
Bibliografia:
- Silvio Pons, La rivoluzione globale: Storia del comunismo internazionale 1917-1991, Einaudi 2012
- Angelo Tasca, Nascita e avvento del Fascismo, La Nuova Italia, 2002
- Paolo Spriano, Storia del Partito Comunista Italiano. Da Bordiga a Gramsci, Einaudi, 1997
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La scomunica del comunismo
Nell'Italia del secondo dopoguerra, terminata la fase della collaborazione antifascista, lo scontro tra la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista si fa durissimo. E anche sul piano internazionale sale la tensione tra il blocco sovietico e le potenze occidentali. Uno scontro ricostruito da Paolo Mieli e dal professor Alberto Melloni in questa puntata di "Passato e Presente". In Estremo Oriente, mentre già si prepara la guerra tra le due Coree, la neonata Repubblica Popolare Cinese avvia una intensa campagna in favore dell'ateismo, colpendo ogni forma di religione. Ovunque nel mondo, i regimi comunisti perseguitano la Chiesa Cattolica, incarcerando vescovi e fedeli. Dal canto suo la Chiesa, su impulso del papa Pio XII, il primo luglio del 1949, stabilisce attraverso il Santo Uffizio che non possano essere ammessi ai sacramenti i fedeli che, "consapevolmente e liberamente", si iscrivano o diano appoggio ai partiti comunisti. Per la Chiesa cattolica è l'inizio di una vera e propria crociata contro il comunismo.
Bibliografia:
Alberto Melloni, Pacem in terris. Storia dell'ultima enciclica di Papa Giovanni, Laterza 2010
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