Di Elena Agostini, insegnante
"Questi poveri ragazzi oppressi dalla mascherina e dal lockdown"...
Quante volte nei mesi scorsi, ascoltando questa frase, mi è arrivato, furente, un getto di sangue al cervello.
A prescindere da quel che si pensi della pandemia, la reazione scomposta e ipocrita di fronte a due regole in croce che avrebbero causato "traumi" in queste povere anime fragili mi ha provocato sempre la nausea.
Perché a gente come noi, con le chiappe sempre al caldo (o all'aria condizionata), supportate peraltro da copiose dosi di fibra e 5G che ci consentono di stare "connessi" alla rete - ma col cervello rigorosamente disconnesso - a guardare film, giocare e scrivere boiate sui social, i traumi evidentemente vengono facile.
Ai bambini curdi, siriani, palestinesi, afgani, somali, etiopi, nigeriani violentati, bombardati, gettati in mare, dati in pasto ai pesci, senza una casa, senza una mamma, senza Oki, Tachipirina e Monent, senza vestiti, al freddo e al gelo e che dopo viaggi allucinanti si ritrovano davanti a stronzi come noi invece, no.
Loro ci sono abituati.
Loro non ce li hanno i traumi.
E così la società dei traumatizzati, mentre i talebani uccidono Kabul, mentre si lotta ovunque nel mondo per diritti umani che restano utopia, tra una lamentela e l'altra sul caldo e una riflessione e l'altra su cospirazioni occulte mondiali, dà vita al sabba delle streghe tossiche.
Indisturbata.
Ad esser onesti, però, una verità grande in tutto questo c'è.
I traumatizzati siamo davvero noi, noi del mondo "civile" situato a Nordovest, ma la mascherina non c'entra.
Siamo traumatizzati da anni di incultura, di ineducazione, di disvalori, di incapacità di discernimento, dal non saper più distinguere il bene dal male.
Alleviamo orde di ragazzini lobotomizzati, narcotizzati, anestetizzati, dormienti, viziati e incivili.
E chiunque provi ad invertire la rotta, in modo più o meno energico, è subito bollato come "indesiderato".
È solo per questo motivo che la nostra civiltà morirà senza se e senza ma, non per due barconi del cazzo attraccati a Lampedusa.
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